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Pertosa, un bacio lungo 20mila anni

di | 2020-05-29T11:18:12+02:00 31-5-2020 6:00|Cultura, Sezione 1|0 Commenti

PERTOSA (Salerno) – L’incantevole scenario delle grotte di Pertosa, in provincia di Salerno, fa da sfondo ad un fenomeno naturale molto suggestivo: l’unione tra una stalattite e una stalagmite, formazioni minerali prodotte dall’accumulo di carbonato di calcio depositato dalle acque sotterranee. Quando accade che stalattiti e stalagmiti si fondono, si creano spettacolari strutture colonnari. Le stalattiti si sviluppano dall’alto verso il basso, goccia dopo goccia, in un processo di stillicidio, con una velocità di circa 2 mm ogni dieci anni; le stalagmiti, invece, si generano dal pavimento delle cavità verso l’alto e si formano attraverso l’accumulo del carbonato di calcio contenuto nelle gocce d’acqua che cadono al suolo.

Dopo circa 20mila anni, nelle grotte salernitane, la stalattite e la stalagmite si sono unite in un bacio “mozzafiato”. “Questo fenomeno sta ad indicare che la nostra è una grotta viva, in continua evoluzione – spiega Francescantonio D’Orilia, presidente della Fondazione MIdA -. In ventimila anni, le gocce d’acqua, scandendo il tempo, hanno dato vita prima a piccole cannule per arrivare ad oggi a vere e proprie concrezioni calcaree”.

Situate nel massiccio dei Monti Alburni, tra i comuni di Pertosa, Auletta e Polla, le Grotte di Pertosa-Auletta si sviluppano a 263 metri sotto il livello del mare. Sono le uniche grotte in Italia dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Negro, e le sole in Europa a conservare i resti di un villaggio palafitticolo, come testimoniano i “ritti”, i pali che reggevano il villaggio primitivo risalente al II millennio a.C. , un luogo abitativo ma anche di culto, secondo gli storici: il santuario preistorico più importante d’Europa.

E’ buona norma, quando si entra in una grotta, non toccare le stalagmiti in quanto sulle mani c’è sempre un sottile strato di grasso che, depositato sulla superficie della roccia dall’incauto visitatore, la rende idrofoba, cioè repellente all’acqua che gocciola dall’alto, bloccando così il processo naturale. Stessa precauzione per le stalattiti, anche se trovandosi in alto, potrebbe risultare più difficile il contatto di mani curiose.

Amalia Ammirati

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