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Papa Francesco chiede umiltà ai giornalisti

di | 2019-05-26T07:14:15+02:00 26-5-2019 7:16|Attualità, Sezione 7|0 Commenti

ROMA – Parole di stima e apprezzamento, una bella dissertazione sull’importanza del giornalismo e sull’etica della comunicazione ed un invito a praticare l’umiltà. Sono,  in sintesi, i contenuti del discorso rivolto da Papa Francesco ai rappresentanti della Stampa Estera in Italia. Il 18 maggio scorso, in prossimità della celebrazione della Giornata mondiale delle Comunicazioni, Papa Bergoglio ha ricevuto nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico di Roma, i giornalisti della Stampa Estera in Italia ed i loro famigliari.
Il Pontefice, nel corso di tale incontro, in primo luogo ha salutato e ringraziato per il lavoro svolto la presidente uscente Esma Cakir e ha salutato ed accolto la nuova presidente Patricia Thomas, poi si è rivolto ai presenti dando il benvenuto a tutti ed ha iniziato il suo discorso affermando: “Voglio dirvi anzitutto che stimo il vostro lavoro; la Chiesa vi stima anche quando mettete il dito nella piaga e magari la piaga è nella comunità ecclesiale. Il vostro è un lavoro prezioso perché contribuisce alla ricerca della verità e solo la verità ci rende liberi”.
Il Papa ha proseguito poi sostenendo che il ruolo del giornalista è un ruolo di grande responsabilità per via dell’uso che viene fatto delle parole, delle immagini e dei contenuti utilizzati nei servizi, negli articoli o sul web, esortando in tal senso tutti coloro che lo esercitano “ad operare secondo verità e giustizia, affinché la comunicazione sia davvero strumento per costruire, non per distruggere; per incontrarsi, non per scontrarsi; per dialogare, non per monologare; per orientare, non per disorientare; per capirsi, non per fraintendersi; per camminare in pace, non per seminare odio; per dare voce a chi non ha voce, non per fare da megafono a chi urla più forte”.
Il pontefice ha poi evidenziato come l’umiltà, virtù che è elemento essenziale per la vita spirituale, può e deve diventare anche un elemento fondamentale per lo svolgimento dell’attività giornalistica anzi dovrebbe diventare la chiave di svolta della stessa. Infatti, secondo quanto asserisce Papa Francesco, la ricerca della verità richiede impegno ed umiltà poiché “è l’umiltà del non sapere tutto prima che muove la ricerca. La presunzione di sapere già tutto è ciò che la blocca”. “Giornalisti umili non vuol dire mediocri” ha proseguito sottolineando l’importanza della consapevolezza del ruolo svolto, asserendo che una notizia, non sufficiente attendibile, può fare del male, una rettifica è sempre necessaria quando si sbaglia anche se, a volte, non basta a restituire la dignità, per questo un giornalista deve resistere alla tentazione di pubblicare notizie non sufficientemente verificate.
Altro tema di scottante attualità evidenziato dal Papa nel suo discorso è stato il corretto uso del linguaggio: “Molti usano un linguaggio violento o spregiativo”, mentre è importante calibrare il linguaggio e “usare la parola come il chirurgo usa il bisturi”. Ed ha proseguito sostenendo che, in un tempo in cui molti diffondono fake news, “l’umiltà impedisce di smerciare il cibo avariato della disinformazione e invita ad offrire il pane buono della verità”. Il giornalista umile, ha spiegato il Papa, è soprattutto un giornalista libero, libero da condizionamenti, libero da pregiudizi ed è anche un giornalista coraggioso perché la libertà richiede coraggio.
Sempre restando in tema di libertà il Santo Padre ha proseguito il suo discorso evidenziando l’importanza della libertà di stampa spiegando che “la libertà di stampa e di espressione è un indice importante dello stato di salute di un Paese” rammentando a tal proposito ai presenti che, sotto i regimi totalitari, la prima misura che viene adottata è l’eliminazione della libertà di stampa e da qui il monito del Pontefice: “Abbiamo bisogno di un giornalismo al servizio del vero, del bene, del giusto; un giornalismo che aiuti a costruire la cultura dell’incontro”.
“C’è bisogno di voi e del vostro lavoro – ha proseguito il Papa avviandosi alla conclusione del suo intervento – per essere  aiutati a non dimenticare tante situazioni di sofferenza che spesso non hanno la luce dei riflettori, oppure ce l’hanno per un momento e poi ritornano nel buio dell’indifferenza”.
Un intervento completo e approfondito sull’importanza del giornalismo e sull’etica della comunicazione che si commenta da sé e sul quale c’è poco da aggiungere e molto da condividere. L’auspicio è che siano in molti a farlo proprio nei termini e nelle linee puntualmente indicate e argomentate dal Santo Padre e che siano soprattutto in molti ad accogliere il Suo invito a mettere l’umiltà al servizio della verità e della libertà.

Silvia Fornari

Nella foto di copertina, l’incontro del Papa con la stampa estera

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