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Le proteste dilagano e devastano l’Italia

di | 2020-11-06T13:14:46+01:00 8-11-2020 6:35|Attualità, Sezione 8|0 Commenti

FIRENZE – Inizialmente erano pacifiche, con commercianti e studenti che protestavano per il diritto di “vivere” una vita quasi normale, ma con le dovute norme, tra il caos dei lockdown europei. Poi sono arrivate le proteste, quelle dure e violente, quelle che chiedevano la libertà, ben lontana da ciò che oggi sarebbe opportuno. Una libertà senza paura, da Napoli a Milano fino a Firenze, con la richiesta di ridurre sensibilmente le norme anti-covid. E alla disperazione di chi scende nelle piazze (sono ben 30 i miliardi finora persi nel settore terziario), si aggiungono persone che invece cercano solo il pretesto per devastare la città, caricare contro la polizia e distruggere i negozi.

A seguito del primo lockdown l’Italia, già divisa, si è scissa ancora di più, perché tra chi ancora non si sente sicuro a girare per strada, si nasconde chi invece cerca la libertà da questa morsa, gridando al mondo intero che il virus è stata un’invenzione e che, se nessuno si ribella, le cose non cambieranno. Ma perché ribellarsi davanti ad una minaccia che ha causato milioni di decessi nel mondo? Perché voler cambiare le cose proprio adesso?

A Firenze sono stati circa 200 i manifestanti che si sono mobilitati sui social: dopo che i negozi del centro hanno chiuso in anticipo blindando vetrine e ingressi per paura di saccheggi, come quelli avvenuti in altre città, i manifestanti sono entrati in piazza della Signoria, ma sono stati subito fermati da un cordone di polizia, già schierato a protezione anche con mezzi blindati. Alcuni si sono poi spostati in piazza del Duomo. Parola chiave di quella serata: devastazione. Piante, mezzi per la mobilità condivisa e dehor distrutti.

Ma quindi, quel senso di solidarietà che ha dato vita alle proteste, dov’è finito? Durante la serata i manifestanti si sono spinti oltre, la polizia ha continuato a caricare, ma col passare del tempo aumentavano le bottiglie lanciate e le bombe carta, fino ad arrivare anche alle bottiglie molotov. Lo scenario era lo stesso delle altre città: strade paralizzate, oggetti distrutti e manifestanti con buone intenzioni che si sono subito ritirati appena hanno capito cosa stava accadendo. In questo periodo la tensione sociale è alle stelle, ma quel buonsenso percepito durante il lockdown, i canti dal balcone, la solidarietà sembrano aver cambiato strada, lasciando all’Italia una realtà completamente contrapposta.

Boris Zarcone

Nell’immagine di copertina, la protesta a Firenze

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