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L’autunno è davvero una stagione triste?

di | 2019-10-13T06:23:12+02:00 13-10-2019 6:25|Attualità, Sezione 7|0 Commenti

ENNA – Mentre si ascolta l’Autunno di Vivaldi, anche il cuore immagina colori e calore che suscitano il desiderio di rincantucciarsi fra le mura domestiche alla ricerca di copertine e calde tisane in compagnia di un buon libro. E’ in questo periodo che le nostre vite riprendono i ritmi cadenzati dalle giornate sempre più corte e dai tempi scolastici sempre più costanti e, se qualcuno piuttosto meteoropatico vive il subentrare di questa stagione con velata tristezza, la scuola dell’infanzia ha il privilegiato ruolo di poter scandagliare in ogni suo aspetto la delicatezza e le variopinte sfaccettature di questa stagione provando ad insegnare l’amore verso Madre Natura e i suoi cambiamenti.

Non sempre, purtroppo, le nostre scuole offrono ideali spazi verdi, ma accade spesso che si organizzino passeggiate in castagneti e pinete, uliveti e vigneti. Ecco che allora, superate le manie igieniste a cui ci stiamo sempre più irrimediabilmente convertendo, proviamo a indossare giubbotti antivento e galoche e riscopriamo il piacere di una lenta passeggiata in un bosco affondando i sensi nella natura, riscoprendo il sano divertimento di tuffarsi su uno scrosciante tappeto di foglie secche di ogni forma e colore, impregnandoci degli odori pungenti delle foglie calpestate o delle prime pioggerelline. Quali poesie sussurra il vento… Quale spettacolo le lente lumache, quanta emozione suscita scovare tane o intravedere assonnati animaletti alla ricerca di provviste per il lungo letargo invernale. Quale curiosità scoprire che i funghetti offrono davvero riparo agli animaletti più piccoli. Per non parlare del gusto di raccogliere con le proprie mani dell’uva o delle olive o aprire un riccio e scoprire che è l’abito pungente della castagna. Visitare un palmento o un frantoio diventa poi un’autentica avventura in cui scoprire la vita e la trasformazione di questi nobili frutti.

Se è vero, come è vero, che l’esperienza è madre e fondamento della conoscenza, la scuola ha il compito di attingere a piene mani e con entusiasmo da situazioni reali, esperienze vive. Allora sì che canzoncine, poesie, filastrocche e tutti quei simpatici e colorati disegni che ci osservano dalle pareti delle nostre aule acquistano vita e significato diventando veri compagni di vita capaci di avvolgerci nella pienezza delle calde atmosfere autunnali. Ma l’autunno è davvero una triste stagione?

Alida Brazzaventre

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