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Monte Argentario, oasi di mille bellezze

di | 2018-08-18T13:31:32+02:00 19-8-2018 6:20|Attualità, Sezione 5, Viaggi|0 Commenti

MONTE ARGENTARIO (Grosseto) – Appena superato il confine fra Lazio e Toscana, nel territorio della Maremma toscana, si protende e si erge nelle acque del mar Tirreno il promontorio dell’Argentario. Lo stesso è quasi interamente circondato dal mare, ma è collegato alla terraferma dai tomboli (particolare tipo di spiaggia che in genere assume la forma di un cordone di sabbia) della Feniglia e della Giannella. Il paesaggio naturale, di una bellezza unica, l’ambiente marino incontaminato e il clima eccezionalmente mite ne fanno un’ottima meta per trascorrere vacanze rigeneranti.
Nelle zone interne del promontorio, per gli amanti del trekking e della mountain bike, si trovano moltissimi sentieri, che dal mare si inerpicano, fra una rigogliosa macchia mediterranea, fino a 635 metri di altezza.
L’Argentario Golf Club accoglie, con eleganza e discrezione, gli amanti di questo sport nel suo parco di 77 ettari situato in un anfiteatro naturale composto da ulivi e macchia mediterranea da cui si gode uno splendido panorama.
I tomboli della Giannella e della Feniglia sono invece due lunghe spiagge sabbiose riparate da ombrose pinete che rendono i luoghi tranquilli, rilassanti e facilmente accessibili. Lungo le coste alte scogliere si alternano a calette suggestive e spiagge selvagge da raggiungere in barca o in gommone; mentre la costa, molto irregolare offre ai subacquei innumerevoli punti di immersione.
L’Argentario era già frequentato fin dall’antichità come testimoniano i resti della villa romana dei Domizi Enobarbi, in cui soggiornò anche l’imperatore Nerone ma veri e propri gioielli storici sono le fortezze spagnole e le torri di avvistamento che, in epoca dello Stato dei Presidi, difendevano il territorio dall’attacco dei pirati saraceni. Le fortezze sono quattro, sono tuttora perfettamente conservate e sono visitabili.
Ma come non addentrarsi e perdersi nei vicoli di Porto Ercole e Porto Santo Stefano, i due centri dell’Argentario, un tempo villaggi di pescatori oggi paesini caratteristici e molto frequentati che hanno fatto del turismo la loro principale risorsa? Passeggiare lungo i rispettivi lungomare è un’esperienza unica: da una parte il porto con le paranze, le barche e gli yacht; dall’altra botteghe artigianali, boutique, negozietti, accoglienti bar e piano bar dove sorseggiare aperitivi al tramonto e gustare squisiti gelati di sera e naturalmente moltissimi ristoranti dove si può gustare il pesce locale cucinato a regola d’arte.
Un’esperienza irrinunciabile è salire sulla vetta del Monte Argentario per ammirare i panorami che si scoprono dal convento dei Passionisti e da Punta Telegrafo, così come è impensabile non percorrere la strada panoramica, (in macchina, in moto, in bicicletta ma anche a piedi) per godere, durante il percorso, dei  paesaggi di rara bellezza che offre la natura. Per gli amanti delle due ruote ecologiche è vivamente consigliato percorrere in bicicletta la riserva naturale di Duna Feniglia, un sentiero di sei chilometri immerso nella pineta dove è possibile incontrare i daini.

Silvia Fornari

Nella foto di copertina, la statua del Cristo a Porto Ercole

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