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Il lavoro del futuro? Più specializzato

di | 2019-03-30T12:22:11+01:00 31-3-2019 6:35|Attualità, Sezione 8|1 Comment

ROMA –  La richiesta del mondo del lavoro è prevalentemente rivolta verso figure professionali sempre più specializzate, istruite e competenti ma per le imprese italiane risulta difficile trovare lavoratori con la giusta specializzazione. Questo succede in un caso su quattro dove le aziende pur essendo disposte ad assumere non trovano le professionalità idonee. Insegnanti di lingue, ingegneri elettrotecnici, analisti e progettisti di software, specialisti di saldatura elettrica, elettrotecnici, agenti assicurativi, agenti immobiliari e stampatori, sono queste alcune delle figure professionali che il mercato del lavoro richiede ma che invece fatica a trovare ed in questi casi le difficoltà indicate dalle imprese sono principalmente due: i candidati che si presentano non possiedono le competenze necessarie oppure non ci sono abbastanza candidati (un esempio eloquente è il numero ridotto di ingegneri energetici attivi nel nostro Paese).

Il dato emerge dal Rapporto Excelsior 2018 di Unioncamere a Anpal che evidenzia le divergenze tra la domanda di lavoro espressa dalle imprese dell’industria e dei servizi e l’offerta presente sul mercato. Una divergenza che nel 2018 ha riguardato il 26% degli oltre 4,5 milioni di contratti di lavoro che il sistema produttivo aveva intenzione di stipulare, il 5% in più rispetto all’anno precedente. “Anche quest’anno – commenta Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere – il Rapporto Excelsior mostra che in Italia c’è un forte disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Lo sviluppo tecnologico sta incidendo anche sulle competenze richieste ai lavoratori: in futuro a circa 9 profili su 10 sarà associata la richiesta di competenze digitali ed a questo si aggiungerà la crescente ricerca di profili qualificati”. Il disallineamento di cui parla Sangalli emerge chiaramente nel Rapporto Excelsior, dove risulta evidente che almeno un’azienda su quattro ha riscontrato difficoltà a reperire lavoratori con le caratteristiche e le competenze richieste rispetto a quelle offerte e proposte dai lavoratori. Un problema particolarmente evidente nelle regioni del Nord Est dove il mercato del lavoro è estremamente dinamico ed un posto di lavoro su tre non viene coperto per mancanza di candidati adeguati.

Il Rapporto sottolinea ancora come in Italia tra le figure molto richieste ci siano dirigenti e operai altamente specializzati ma dei 265mila profili analizzati per il ruolo di dirigente, il 40% non era adatto al tipo di lavoro offerto. E nel 37,6% dei casi non sono stati trovati operai specializzati, con punte fino al 44,5% nel Nord Est. In sostanza, soprattutto per i giovani sotto i 30 anni, c’è sempre più la necessità di specializzarsi in qualcosa che il Mercato del lavoro richiede, come sottolineato da Unioncamere: “Le competenze richieste sono quelle rivolte al mondo del digitale e all’ecosostenibilità. L’utilizzo del digitale, di linguaggi e metodi matematici e informatici sono fattori essenziali per più di un’assunzione su due”. Tra le competenze più ricercate, soprattutto per i dirigenti e i professionisti con un’alta specializzazione, troviamo le conoscenze digitali (circa il 60% delle richieste sul mercato) e quelle green (80%) con candidati che abbiano attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale.

Il mercato del lavoro quindi sarà sempre più a caccia di professionisti con competenze molto elevate come sottolinea anche Domenico Parisi, presidente Anpal: “Nel mondo del lavoro c’è un cambiamento dinamico in atto, l’economia tradizionale, che ad oggi rappresenta il 60% dell’occupazione, è destinata a diventare sempre più residuale perché tenderà a prevalere l’occupazione legata all’economia emergente e green e ai nuovi sistemi economici del futuro che costituiranno la new economy, sarà la rivoluzione 4.0”.

Paolo Paglialunga

One Comment

  1. Barbara 31 marzo 2019 at 13:27 - Reply

    Eccellente considerazione, che dovrebbe aprire un serio dibattito, sopratutto sul fatto che molti ragazzi eccellenti Italiani vengono assunti da multinazionali estere.
    Ci sarà un perché….. Perché i nostri imprenditori che lamentano questo problema
    Non riescono. A intercettare queste persone prima che lascino Italia?

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