/, Cultura, Sezione9/Il demone della paura nella “società liquida”

Il demone della paura nella “società liquida”

di | 2021-02-12T20:53:40+01:00 14-2-2021 6:40|Attualità, Cultura, Sezione9|0 Commenti

FIRENZE – È evidente, tutti i giorni, la  paura di vivere in una “società aperta”. Quest’ultimo termine è stato coniato da Karl Popper, filosofo austriaco del secolo scorso, che ha dedicato il suo pensiero politico alla difesa della democrazia. Oggi, nella fase di piena globalizzazione della società, fenomeno che sta acquisendo sempre più contenuti e risvolti negativi, l’apertura, già riconosciuta come fenomeno sociale positivo, assume aspetti inquietanti. E sebbene una volta fosse una ” capacità coraggiosa di responsabilizzare”, oggi si tratta principalmente di affrontare un destino a cui è difficile opporsi.

Zygmunt Bauman, il filosofo che ha teorizzato la “società liquida”

La società aperta è ora a rischio. L’apertura verso l’esterno, simbolo di libertà e determinazione, è oggi il ritratto di una massa di popoli globalizzata che si confronta con forze sconosciute. E la paura lo attacca. Terrorizzato dall’incapacità di difendersi, ossessionato dai confini territoriali, dalla sicurezza personale. Sono queste paure forti che fanno perdere il controllo sulla propria sicurezza. Più si cerca di controllare, meno si ottiene e crescono l’incertezza, le paure e le ossessioni. Questi mostri sono figli della globalizzazione negativa e delle nuove politiche che rendono impossibile gestire la sicurezza in un solo Paese o solo in una comunità perché tutti i fattori decisivi come l’economia e la politica non possono ignorare quanto sta accadendo nel resto del mondo.

Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo polacco, è il padre della postmodernità e della “società liquida”, un’idea che spinge le persone ad adattarsi costantemente alle masse, se non vogliono sentirsi escluse da essa. Una società insicura, incerta a causa della globalizzazione che trasforma i produttori in consumatori compulsivi. Il consumismo folle crea “spreco umano” perché la globalizzazione genera ansia riguardo al consumo di prodotti di mercato per sentirsi integrati in questo sistema. Ciò riguarda principalmente le fasce più deboli della popolazione che, se non si adattano alla massa dei consumatori, si sentono alienati da essa, diventando così vittime del circolo infernale, che le priva della loro capacità di riflettere e pensare in modo indipendente e critico.

Karl Popper

La massa incolta dei consumatori si nutre di questo populismo sfrenato che gioca con un potere che non ha nulla a che fare con la politica e che è la perdizione delle nazioni. È una società aperta e globalizzata che sperimenta uno stato di alienazione nei rapporti con gli altri. In questo modo si indeboliscono i legami interpersonali e nasce l’individualismo sfrenato. Questo modello di società non è più protetto dallo Stato, è esposto, fragile e debole. L’espansione del mercato capitalista globale ha inevitabilmente portato alla distruzione dei precedenti modi di produzione e dei tradizionali legami sociali. Di uno stato – nazione che ha perso ogni capacità politica in uno spazio globalizzato, rimane solo un enorme “distretto di polizia” che può a malapena fornire solo una sicurezza personale. Ed è legato dalla paura, la più terrificante delle nostre paure, l’incertezza del presente e l’incertezza del futuro.

Il popolo si sente impotente perché non può più esercitare il controllo in nessuna area, sia essa pubblica o privata. Sembra che si stia perdendo il controllo di chi siamo, di cosa facciamo e di dove vogliamo andare. Lo spazio per l’azione è troppo ampio e in una società impantanata nella globalizzazione negativa, il “demone della paura” è costantemente in agguato e nel mentre, ricorrenti movimenti di protesta sono emersi, con il processo di globalizzazione negativa volto a respingere questa globalizzazione, movimenti contro il sistema, lotte con l’obiettivo di liberarsi, lotte metropolitane per il bene comune, lotte ambientali e per la precarietà del lavoro.

Boris Zarcone

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi