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“I Puritani”, grande successo anche nell’edizione online

di | 2021-01-28T19:17:21+01:00 31-1-2021 6:45|Sezione10, Spettacolo|0 Commenti

ROMA – In piena pandemia, e mentre il Teatro dell’Opera non ha fissato per prudenza la stagione 2020-21 – peraltro inaugurata in dicembre con un affascinante “Barbiere di Siviglia” – è accaduto che si rappresentasse uno spettacolo, fuori stagione, e con una sorpresa (di cui si dirà più avanti): “I Puritani” di Vincenzo Bellini. E’ un’opera – su libretto di Carlo Pepoli – ambientata negli anni della guerra fra i Puritani e i seguaci di Re Carlo I d’Inghilterra, in cui si innesta la storia d’amore di Elvira (figlia del generale puritano Valton) col cavaliere Talbo, seguace degli Stuart.

Jessica Pratt

In questa edizione online su You Tube, l’Orchestra si distribuiva sul palcoscenico guidata da Roberto Abbado, nipote del grande Claudio: il Coro era in platèa, i cantanti accanto a lui e in totale assenza del pubblico, secondo le direttive antivirus. E tutto è riuscito ottimamente, il 23 gennaio scorso, nonostante i limiti del digitale, ovviamente. Inaspettata ma necessaria certo era la scenografia, vuota di ogni ornamento, come vuota era la platèa punteggiata solo da coristi e coriste a distanza, visto che l’opera è stata data in forma di concerto.

l direttore ha guidato con grande potenza, ma anche con attenzione ai dettagli e ai timbri, carichi del delicato colore voluto da Bellini sul tessuto orchestrale. Soprattutto, all’alto livello della direzione di Abbado si sono adeguati i cantanti, in un cast prestigioso per un’opera dell’estremo periodo di vita di Bellini. “I Puritani” infatti vennero ultimati nel 1835 (anno di morte del grande catanese) e presentati en première al Théhàtre Italien di Parigi, con enorme successo da subito. Un successo ripetutosi anche stavolta, a cominciare dal Coro diretto da Roberto Gabbiani, risonante pur in assenza delle scene del celebre “Suona la tromba intrepido”, forse il brano di maggior successo dell’intera opera.

Lawrence Brownlee

L’intricata vicenda di Elvira figlia del puritano Valton, ma innamorata del cavaliere di parte avversa Talbo, vede anche la presenza d Enrichetta vedova di Re Carlo I (Irene Savignano mezzosoprano), in attesa di processo, durante la guerra fra i due schieramenti. Per sottrarre Enrichetta a morte sicura, Arturo Talbo ne guida la fuga personalmente ed Elvira, credendosi tradita, perde la ragione (secondo un cliché dell’opera romantica, come ad esempio nella Lucia di Lammermoor). La notizia del ritorno dei Puritani vincitori dello scontro con gli Stuart, è tale che la mente di Elvira si riprende e i due fidanzati, compresa finalmente la verità, possono unirsi in matrimonio.

L’opera è assai lunga – il compositore dovette modificarla più volte, per adattarla ai tempi e anche al Teatro S. Carlo di Napoli, che l’aveva richiesta. Tanti i personaggi – che includono Rodrigo Ortiz e Irene Savignano, due interpreti di “Fabbrica”, il corso di perfezionamento vocale del Teatro dell’Opera: ma emergevano fra tutti Jessica Pratt, noto soprano australiano, ulteriormente addolcitasi nei registri acuti, che ella attacca in modo meraviglioso – e Bellini gliene offre il destro, con le tante melodie di questo capolavoro. Ma l’odierna edizione ha riservato la sorpresa del tenore americano Lawrence Brownlee, nelle vesti di Arturo Talbo, dalla voce bellissima, specie nei registri acuti: le sue dolcissime emissioni, in un’interpretazione peraltro viva e sentita, ben reggevano l’abbinamento col soprano Pratt. Il successo della coppia e soprattutto del tenore Lawrence è stato evidente: l’opera non era ancora finita, quando sullo schermo televisivo scorreva la ressa delle critiche musicali, entusiaste per la bravura del tenore, espressa in termini brevi quanto lapidari.

Paola Pariset

Nell’immagine di copertina, il direttore d’orchestra Roberto Abbado

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