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“Fantasia”, il vero gioiello della Disney

di | 2018-11-18T13:38:28+01:00 18-11-2018 6:10|Sezione 3, Spettacolo|0 Commenti

ROMA – Il 13 novembre del 1940 Walt Disney lancia “Fantasia”, film di animazione che traeva spunto dalle principali opere della musica classica e divenuto uno dei più famosi, apprezzati ed esteticamente innovativi prodotti della Disney, peraltro molto difficile da realizzare.

 

Fantasia non è solo un film d’animazione, ma è anche un film musicale diviso in otto episodi, ognuno dei quali accompagnato da alcuni dei più importanti brani di musica classica della storia. Accolto piuttosto male all’inizio, diventò in seguito un classico del cinema non solo d’animazione, molto apprezzato per la sua capacità di rendere accessibili e interessanti la musica classica e per le originali immagini astratte e decisamente artistiche. Fu Walt Disney ad avere l’idea alla base di Fantasia, che è il titolo anche del film originale in inglese. Nei primi mesi Fantasia piacque poco: i guadagni non riuscivano a bilanciare gli investimenti, anche perché in Europa era già iniziata la Seconda guerra mondiale e la distribuzione di nuovi film rimase praticamente bloccata (in Italia la pellicola arrivò per la prima volta nel 1946).

 

La maggior parte del pubblico statunitense fu spaventato e spiazzato dal netto cambio di stile della Disney: Fantasia era promosso come se fosse, ed effettivamente era, un film colto, artistico, tutt’altro che solo per bambini; in netto contrasto con i film che la Disney aveva prodotto fino al quel momento (per esempio, Biancaneve e i sette nani, nel 1937, e Pinocchio, nel febbraio 1940). Nessuno immaginava che sarebbe diventato uno dei capolavori di Walt Disney.

 

Il film è composto da otto segmenti animati impostati su pezzi di musica classica diretti da Leopold Stokowski, sette dei quali sono eseguiti dall’Orchestra di Filadelfia. Ogni colonna sonora è collegata ad ogni segmento in cui si svolge la vicenda, tutte incentrate su musica, teatro e palcoscenico. Con questo film Disney ha voluto anche riprendere e portare alla luce in tutto e per tutto il personaggio di Topolino, in questo caso nei panni di un vero e proprio maestro d’orchestra, Un mix perfetto fra animazione e musica che ora potremmo dire “d’altri tempi” ma con un’enfasi  e un ritmo melodico assolutamente entusiasmante come se sia il regista che lo stesso Disney volessero avvicinare i bambini in modo simpatico e originale a quel mondo classico della musica da orchestra che veniva e ancora ora viene sottovalutato, come se non fosse adatto a bambini così piccoli come i telespettatori di Fantasia.

 

Sono sette i momenti del film e otto i brani musicali (la chiusura di “Fantasia” unisce due opere). L’apertura spetta alla celeberrima “Toccata e fuga in Re minore” di Johann Sebastian Bach. Sullo schermo si muovono immagini astratte che creano suggestioni senza raccontare nessuna storia, senza nessun personaggio. L’arte nella sua forma più pura. Tanto in musica quanto nell’animazione. Segue la Suite da “Lo Schiaccianoci” di Peter Ilich Tchaikowsky. Sei momenti diversi, in alcuni casi davvero sublimi. Gli spiritelli che svegliano i fiori e portano le stagioni, la danza dei fiori e il balletto dei funghi basterebbero da soli a giustificare la visione del film.

 

Il terzo segmento è un simbolo del regno disneyano: “L’Apprendista Stregone” di Paul Dukas con Topolino alle prese con la magia. La musica trascinante e l’animazione perfetta si supportano splendidamente a vicenda. L’immagine di Topolino col cappello blu a punta è leggendaria, le scope che camminano portando secchi d’acqua non lo sono meno. Il programma prosegue con musiche di Igor Stravinsky da “La Sagra della Primavera”. L’inizio è molto lento. Gli artisti Disney hanno pensato di associarlo agli spazi dell’universo della notte dei tempi, prima che la Terra nascesse. Piano piano il pianeta prende forma, poi arriva la vita. La musica diventa imperiosa quando due dinosauri si affrontano. Grandiosa la sequenza del duello tra un Tirannosauro e uno Stegosauro. I primi dinosauri a colori della storia del cinema sono opera della Disney.

 

Con la “Sinfonia Pastorale” di Ludwig Van Beethoven, Walt Disney conduce alle falde del monte Olimpo, dove gli dei greci e le creature della mitologia vivono in tutta la loro poesia e il loro incanto. Un grande della musica classica incontra un grande dell’animazione. Splendido. Nel film è stato previsto anche un momento di divertimento puro nei toni parodistici del cartoon come nella musica divertente già di per sè. “La Danza delle Ore” di Amilcare Ponchielli è l’occasione per dar vita ad un esilarante balletto di ippopotami, coccodrilli, struzzi ed elefanti. Tutti dotati di straordinaria grazia nei movimenti. E’ possibile che un ippopotamo danzi sulle punte facendo innamorare un coccodrillo? Che domanda: certo che sì.

Per chiudere il programma, Disney volle riprendere uno dei suoi temi più classici: lo scontro tra il bene e il male. Lo celebrò nel contrasto tra notte e giorno dove la notte è dominata da un gigantesco demone che si circonda di creature diaboliche e anime di defunti. La musica è l’emozionante “Una notte sul Monte Calvo” di Modest Mussorgsky. Il bene arriva all’alba, quando le campane costringono le creature a tornare nell’ombra e l’orchestra esegue l’Ave Maria” di Franz Schubert. Sullo schermo un lunghissimo piano sequenza mostra in lontananza una processione di fedeli, poi ci porta nel bosco, dove gli altissimi alberi diventano spettacolari archi gotici.

 

“Fantasia” un film sempre nuovo e diverso, costruito di volta in volta seguendo i gusti del pubblico, Celebrato, attaccato, osannato, criticato. Oggi è stabilmente dotato di una giusta aura di leggenda.

 

Adele Paglialunga

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