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FaceApp, il gioco virale che fa invecchiare

di | 2019-07-25T19:15:03+02:00 28-7-2019 6:10|Attualità, Sezione 3|2 Comments

VITERBO – In questi tempi in cui l’innovazione tecnologica viaggia a ritmi vertiginosi è facile imbattersi in fenomeni che, essendo alla portata di tutti, in pochissimo tempo diventano virali. E’ il caso di FaceApp, un’applicazione per smartphone in grado, con pochi e semplici passaggi, di modificare i visi in primo piano nelle foto e di perfezionarli o manometterli come meglio desideriamo.

Di Maio e Salvini

La follia virale di questa caldissima estate che consente ad ogni utente di effettuare un salto nel proprio futuro è riuscita a contagiare anche i vip di tutto il mondo, personaggi dello spettacolo, della politica e dello sport, che sui propri profili ufficiali hanno pubblicato scatti divertenti con il filtro di FaceApp. Anche le più impensabili celebrità si stanno quindi mettendo alla prova spinti dalla curiosità di poter avere un’anticipazione dell’aspetto che avrà il proprio viso tra qualche decina di anni oppure con il desiderio di rivedersi con il volto da bambino. In verità la famosa applicazione ha avuto un primo grande successo nel 2017, anno del lancio, quando già rendeva possibile la modifica e la trasformazione delle foto proponendo una versione diversa dell’immagine, arrivando a ritoccare il taglio e il colore dei capelli o addirittura di convertirla all’altro sesso.

Chiara Ferragni e Fedez

Ma è con i nuovi aggiornamenti di quest’anno che FaceApp, grazie all’Intelligenza artificiale, permette di invecchiare o ringiovanire del tutto i caratteri somatici dei soggetti in foto, in maniera molto verosimile, e di vedere quindi l’immagine completamente trasformata, proiettata nel futuro o indietro nel tempo. I volti di simpatici vecchietti, a volte però improponibili, hanno invaso letteralmente le bacheche dei maggiori social come Facebook o i profili di Instagram e di WhatsApp ed è stata un escalation inarrestabile. Per dovere di cronaca è importante ricordare che nel solo mese di luglio con 30 milioni di download FaceApp è diventata l’App dei record.

Virginia Raggi

Il grande successo oltre che per la genialità dell’idea è dovuto anche alla semplicità nella realizzazione della modifica, infatti per realizzare un’immagine proiettata avanti nel tempo è sufficiente scaricare l’App e quindi scegliere l’età che si vuole avere per ottenere una rappresentazione molto realistica di quella che sarà la propria immagine negli anni a venire o del passato. La straordinaria diffusione dell’App ha creato, come sempre in questi casi, il fronte opposto di quelli “io non la uso”, ma poco importa: il problema più serio e reale è sapere che fine faranno tutte le immagini selezionate e utilizzate con FaceApp.

Il presidente Trump

Wireless Lab, la società startup ideatrice dell’app con base a San Pietroburgo fondata da Yaroslav Goncharov, non offre però informazioni trasparenti su tempi e uso dei dati raccolti da migliaia di utenti che l’hanno scaricata. “La maggior parte delle immagini viene cancellata entro 48 ore dal caricamento”, chiarisce Wireless Lab, precisando che come accade per molte altre applicazioni, il software invia ai propri server le immagini selezionate dagli utenti per poi restituirle modificate, l’app memorizza le foto solo per questioni di “performance e traffico”. Sarà proprio così? Non ne siamo certi. E’ importante sottolineare come dietro al gioco si insinuino forti dubbi sul rispetto della privacy e sul fatto che le nostre immagini e quelle dei nostri familiari utilizzate per il gioco, possano venire utilizzate da altri soggetti per scopi commerciali, pubblicitari o per addestrare l’intelligenza artificiale al riconoscimento facciale. Purtroppo come avviene il salvataggio, l’archiviazione o la distruzione di tante immagini non possiamo ancora saperlo. Ma questa è un’altra complicata storia.

Paolo Paglialunga

Nell’immagine di copertina, il logo di FaceApp

2 Commenti

  1. Barbara 28 luglio 2019 at 11:02 - Reply

    Bhe dov é la tua di foto?
    Veritiero articolo, di comune chiacchericcio
    Dove le persone cercano un dove per il domani.
    Come al solito Caro Paolo hai centrato il punto, dimostrando l enorme fragilità del essere umano
    Complimenti a Te!!!

  2. Roberta Di Pastena 28 luglio 2019 at 14:55 - Reply

    È un’epidemia di applicazioni inutili che riesce sempre a carpire la curiosità di molti che sempre per gioco novità e bisogno di stupire o fare tendenza trascina verso problemi ignoti
    Il brutto di questa epidemia è che non ci sono per ora cure!ll
    La tutela della privacy come altri importanti diritti reali e concreti di ognuno vengano immediatamente cancellati dalla nostra testa nell’istante in cui appare una contagiosissima novità del virtuale

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