//Sempre più poveri, sempre più ricchi

Sempre più poveri, sempre più ricchi

di | 2018-11-18T00:46:26+01:00 18-11-2018 7:00|Punto e Virgola|0 Commenti

Dicono che in Italia le cose vanno male: lo spread aumenta, il Pil cresce ma di pochissimo (non quanto servirebbe), i servizi continuano ad essere generalmente inadeguati (se non scadenti), la scuola va a pezzi, la sanità pure… Un cahier de doleances quotidiano e, per molti versi, faticoso. Ma che cosa penserebbe un osservatore esterno di fronte alla seguente notizia: l’anno scorso è clamorosamente aumentata nel nostro Paese la vendita di auto di lusso. Già, proprio così e a darne notizia è il sito www.truenumbers.it, ideato e diretto dal giornalista Marco Cobianchi.

 

“Nel 2017 – si legge nel servizio – sono calate le vendite delle auto tra i 185 e i 200 Kw che hanno toccato le 8.535 consegne. Sono, invece, aumentate le vendite delle automobili tra i 201 e i 224 Kw: ne sono state vendute 3.876. Benissimo anche il segmento maggiore, quello delle vere e proprie supercar, con una potenza superiore ai 225 Kw: ne sono state vendute 9.617.  Complessivamente, in un anno, sono state vendute in Italia ben 22.028 auto di lusso, cioè 60,3 ogni giorno”. Vale solo la pena aggiungere che nel 2016, invece, ne sono state consegnate “appena” 19.560. In pratica, quasi 2500 vetture in più. Per essere chiari, qui si sta parlando di veicoli che costano quanto e forse più di un appartamento di ampia metratura in zone tutt’altro che periferiche.

 

Chi lo avrebbe mai detto e come si può interpretare questo dato inconfutabile? La risposta banale sarebbe: siamo mediamente diventati più ricchi e quindi possiamo permetterci qualche “sfizio” in più. In realtà, le cose – come sappiamo bene tutti noi comuni mortali – non stanno affatto così: i benestanti continuano ad essere tali e probabilmente hanno anche migliorato le loro condizioni di vita; gli altri (la stragrande maggioranza) continuano ad arrancare e, in molti casi, fanno sempre più fatica ad arrivare alla fatidica fine del mese. Insomma, chi stava bene prima, oggi sta ancora meglio; e chi si arrangiava alla meno peggio, adesso non ha visto migliorare il suo stato, anzi…

 

A questo punto si potrebbero fare molte considerazioni e molti commenti. Una sola osservazione deve essere consentita: fino a quando non si aggredirà il tema del lavoro, le cose rimarranno sempre così. Lavoro vero soprattutto per i giovani, non contratti a tempo determinato ma assunzioni in pianta stabile che danno certezze e sicurezze a chi finora non ne ha mai avute. E che impediscono, di conseguenza, di scappare all’estero in cerca di occupazione gratificante e retribuita nel modo giusto.

 

Buona domenica.

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