dalla Redazione del TGTassoNews –
Una tomba persa nei meandri della storia è tornata alla luce. A oltre un secolo di distanza dalla scoperta della tomba di Tutankhamon nella Valle dei Re, a Luxor, il 20 febbraio il Ministro del Turismo e delle Antichità egiziano ha annunciato il ritrovamento di una camera funeraria reale grazie a una missione di ricercatori britannici ed egiziani.
La tomba appartiene a Thutmose II, faraone della XVIII dinastia e marito della celebre regina Hatshepsut (che salì al trono alla sua morte intorno al 1480 a.C.), ed è stata ritrovata nelle valli occidentali della necropoli egiziana. La scoperta rientra nei lavori di scavo partiti nel 2022, quando sono stati trovati l’ingresso e il corridoio principale della tomba che, all’inizio, sembrava appartenere a una consorte reale poiché vicino ad altri luoghi di sepoltura dedicati alle donne di corte e alla regina Hatshepsut. Le decorazioni hanno poi confermato che la camera funeraria apparteneva al faraone Thutmose II. Nella spedizione, che ha fatto questa scoperta, anche il team del Medjehu Project di cui fa parte Anna Giulia De Marco, giovane archeologa salernitana, nata e cresciuta a Baronissi, cittadina della Valle dell’Irno. Un’infanzia trascorsa sognando di poter, un giorno, lavorare in Egitto.
“Il passato non finisce mai di sorprenderci – ha affermato la giovane archeologa – Thutmosi II appartiene alla XVIII dinastia del Nuovo Regno (1539-1077 a.C.) ed ha regnato per un periodo breve tra il 1483-1480 a.C. Tra i faraoni di questa dinastia (tra cui si annovera anche Tutankhamon) era l’unico di cui non era stata ancora trovata la tomba. Non si sapeva dove fosse nascosta. In realtà la scoperta è un po’ casuale. Lavoro all’interno di questo scavo dal 2020, nell’area del Theban Western Wadis, a 2,5 chilometri dalla Valle dei re. In particolare, mi occupo dello studio degli oggetti in legno. Nell’ambito della missione cercavamo un deposito di una principessa, probabilmente la figlia di Thutmose II; invece, è venuta fuori la tomba che, dopo due anni, è stata confermata come reale”.
“Ai giovani che hanno il sogno di diventare archeologici, – ha aggiunto – dico che non è facile, bisogna studiare ma ci vuole anche tantissima passione”.