//Una compagna speciale: SOFIA di Russo Ida Pia 1^H

Una compagna speciale: SOFIA di Russo Ida Pia 1^H

di | 2019-05-11T21:05:45+02:00 11-5-2019 21:05|Alboscuole|0 Commenti
          Sei anni fa conobbi Sofia, una ragazza che a prima vista mi sembrò un po’ strana; per i suoi modi di fare, perché non riusciva subito a percepire ciò che doveva fare, perché per non ascoltava ma urlava, correva… cercava di attirare l’attenzione. Questo suo modo di attirare l’attenzione viene chiamato “comportamento problema”. I primi due anni di scuola elementare, io non riuscivo a capire cosa avesse, fino a quando un giorno la sua maestra di sostegno ci spiegò tutto. La sua maestra ci disse che lei era una bambina affetta da “autismo”. La prima domanda che mi sono posta è stata : “che cos’è l’autismo?”. L’autismo, viene spesso definito impropriamente una malattia; tuttavia, l’autismo non è una malattia, in quanto malattia presuppone una diagnosi e una cura. Dall’ autismo, invece, non si guarisce. L’autismo è una sindrome, che inizia a comparire prima dei tre anni, e riguarda difficoltà nel linguaggio e nella comunicazione, una difficoltà ad avere contatto con i genitori e amici, la difficoltà di guardare in faccia chi sta parlando, movimenti di mani e piedi senza un motivo e la ripetitività di alcune attività. Dopo tutte le informazioni che mi hanno dato, i miei dubbi sono spariti. Quando ,pian piano, iniziai a capire questa sindrome iniziai a stare sempre più vicino a lei, per farle capire che non era sola, e che per lei io ci sarei sempre stata. Ormai le elementari sono finite ed io, come anche alcuni miei compagni, non volevamo lasciarla allora (io e questi miei amici) abbiamo fatto di tutto per starci insieme altri tre anni, e ci siamo riusciti! Sofia adesso è cresciuta e durante questi mesi di scuola media è cambiata, naturalmente con la parola “ cambiata “ , non significa che viene vicino e dice: ”Oh! Che bello questo bracciale, me lo presti ?” Lei, come altri bambini affetti dalla sua stessa sindrome, non potranno mai farlo. Sofia, per le sue attività quotidiane, cioè imparare e capire, utilizza un’ ”agenda visiva”. Sofia ( a mio parere) solo perché non riesce a parlare bene, non riesce subito a capire le cose… non significa che sia diversa da noi, anzi lei è speciale. Sofia ormai è diventata parte di me, per me è più di un’amica è come una sorella; è  colei che ha riempito una parte del mio cuore, è coleiche è entrata a far parte della mia vita senza uscirne più.