//UN DILEMMA SHAKESPEARIANO

UN DILEMMA SHAKESPEARIANO

di | 2020-01-25T22:47:11+01:00 25-1-2020 22:47|Alboscuole|0 Commenti
di Rosaria Scaduto  -“Cosa fare dopo il diploma” è il dilemma che molti giovani si pongono frequentando l’ultimo anno della scuola secondaria superiore. Bisogna fare una scelta razionale poiché è in ballo il nostro futuro. Nella maggior parte dei casi, però, i giovani vengono lasciati da soli perché gli enti che si occupano di orientamento scolastico e universitario, anche se non del tutto assenti, non sono efficienti e non sempre ci forniscono informazioni adeguate. Cosa vogliamo davvero ? È una domanda che risuona nella mente per ore : intraprendere l’università o la carriera lavorativa? E che facoltà scegliere? In molti diranno : segui i tuoi sogni, pensa a qualcosa che hai sempre voluto fare e troverai la risposta. È bello a dirsi, ma poi? Purtroppo , la società odierna non ci permette di inseguire i nostri sogni. Se fossimo liberi di inseguirli non avremmo il timore di non riuscire ad accedere alla facoltà cui aspiriamo. Infatti , nella maggior parte dei casi, è possibile accedere all’università solo se si supera un test. Ma a cosa serve realmente questo test? A mio parere , esso preclude la possibilità a molti studenti di dare una svolta alla loro vita. Sicuramente molti giovani hanno compreso soltanto in quest’ultimo anno quale strada vogliono intraprendere e ciò non è sempre conforme al tipo di indirizzo che stanno frequentando. Infatti ci troviamo ad affrontare dei test universitari con la consapevolezza che si tratta di un “terno al lotto”, una probabilità su tre di riuscire ad entrare nella facoltà che abbiamo scelto,per diverse ragioni. Innanzitutto per la poca disponibilità di posti e poi perché molte domande del test di accesso riguardano discipline mai studiate da alcuni ragazzi, poiché assenti dal loro corso di studi. Perché non possiamo essere noi a mostrare quanto valiamo? Inoltre ci viene preclusa la possibilità di rimanere nel Trapanese a causa degli esigui corsi universitari e, quindi, non siamo liberi di scegliere. I cittadini desiderano che i corsi di studio vengano aggiunti e non tolti. Questo fa sì che molti studenti si trasferiscano in altre città, credendo che le nostre università non siano ben organizzate. Sono tante le domande che mi pongo, e penso siano pensieri e domande comuni a tutti i miei coetanei . In questo,io credo, i giovani vogliano essere sostenuti e non intimoriti.