//“Successo del NIFO a Vietri Sul Mare”

“Successo del NIFO a Vietri Sul Mare”

di | 2018-10-10T01:16:43+02:00 10-10-2018 1:08|Alboscuole|1 Comment
MARINA GALLUCCI – Nicola Ucciero, studente diciottenne frequentante la classe V A del Liceo Classico “Agostino Nifo” di Sessa Aurunca (CE), ha conseguito la menzione di merito “Parasio – città di Imperia” alla IV Edizione del Concorso Internazionale di poesia per studenti “Poesis”, bandito dall’associazione culturale “Congrega letteraria” di Vietri Sul Mare (SA) al quale hanno partecipato oltre 300 ragazzi da tutta Italia e da altre parti del mondo. Il componimento di Nicola, intitolato “Amans amens” e imperniato sul mito di Narciso, nonché sull’amore privo di corresponsione che conduce all’insensatezza, si è segnalato soprattutto “per la struttura strofico-metrica delle quartine in rime alternate di versi tendenti, per il piacevole ritmo, all’endecasillabo o al doppio senario; per la spontaneità e la freschezza della riproposizione di un mito classico; per la pregnanza della lapidaria chiusa latineggiante”. Congratulazioni vivissime a Nicola, pregiato “poeta in erba”!!!  

“AMANS AMENS”

Scorre ormai placido il limpido fiume, lo ammira un cielo di nuovo chiaro, gli uccelli sereni librano le piume: del giorno fatale il mondo ora è ignaro. Stanco il pastore trova ristoro godendo dell’ombra, di pace e di quiete, mirando i fiori, gli arbusti e l’alloro, crede che nulla superi ciò che vede. S’illude innocente che l’eterna Natura mostri la sua forza e la grande vittoria donando a lui e all’uomo la selva pura, ma di te ignora, misero, la misera storia. Miravi straziato il tuo dolce riflesso, pregando invano un amente amore. Ora comprendi il peccato commesso, portando nei cuori straziante dolore. Sfioravi le gote rigate dal pianto, da tutti bramate, da tutti ambite , che a follia condussero per il tuo vanto prestanti giovani e fanciulle ardite. Era chiaro il dolore, vano il pentimento, sentivi l’angoscia, invocavi il perdono, desideravi allora il brando cruento con cui di sé Aminia a te fece dono. Stupendo prodigio, fosti tanto bieco, che ora non t’è d’uopo urlar senza sosta. Nulla sperare dall’impietosa Eco, l’abbandonasti e non avrai risposta. Il fiume gorgoglia e s’affligge tutto, il cielo cinereo geme in sé assorto, il canto degli uccelli si veste di lutto, par che il bosco intero ti offra conforto. Empia meraviglia, il corpo appassisce, si chiudono gli occhi, il sangue si ghiaccia, la tua vanagloria si spegne e finisce, un candido fiore resta in tua traccia. Ma a cosa ti valse amare te solo, tenere il cuor chiuso, beato del tuo viso? Or solo comprendi, mentre giaci al suolo, che Mors omnia solvit, Narciso.