//“Settimana corta”?: sì, no, boh… La parola ai docenti

“Settimana corta”?: sì, no, boh… La parola ai docenti

di | 2022-11-25T18:05:47+01:00 25-11-2022 18:01|Alboscuole|0 Commenti
In ambito scolastico é presente una tematica particolarmente calda che ha suscitato negli ultimi tempi posizioni contrastanti tra docenti, famiglie e studenti, ossia l’adozione della “settimana corta”. Quando parliamo di “settimana corta” parliamo dell’orario scolastico che viene spalmato in 5 giorni settimanali, invece che 6. Qui nel nostro istituto é stata una novità, introdotta come sperimentazione per i primi 4 mesi. Pertanto, abbiamo raccolto diverse opinioni di docenti per sapere cosa ne pensassero all’inizio (se erano diffidenti all’idea di questo nuovo tipo di organizzazione o se ne erano già a favore), cosa ne pensano attualmente (se si sono ricreduti o sono fermi con la loro idea) e i pro e i contro, per loro, della settimana corta.
Nello specifico, le domande sottoposte ad alcuni docenti dell’istituto sono state le seguenti:
1) Quando é stata proposta durante il collegio dei docenti, lei era favorevole, contraria o dubbiosa?
2) Dopo questi primi mesi di sperimentazione, cosa ne pensa?
3) Quali sono gli aspetti negativi e/o positivi che ha riscontrato?”Settimana corta”?
Ed ecco le loro risposte.
  CARLA IOVINELLA (ITALIANO e STORIA- BIENNIO): Nel collegio dei docenti il mio voto è stato favorevole. Dopo tre mesi di sperimentazione non riscontro particolari difficoltà (soprattutto da parte dei miei alunni). In ogni caso, ci sono pro e contro. I vantaggi possono essere: – un giorno di riposo in più; – più tempo libero per la famiglia e gli amici; – molti docenti fuori sede possono tornare a casa per il week end; – minor traffico per le strade; – risparmio energetico per il nostro Istituto (da tener bene in considerazione di questi tempi). Gli svantaggi: – orario più intenso durante la settimana con conseguente noia e deficit di attenzione soprattutto nelle ultime ore; accresciuta difficoltà per i ragazzi pendolari (rientro a pomeriggio inoltrato). A conti fatti, però, ritengo che forse vale la pena tentare questa nuova strada didattica.
LIDIA PECORARIO (DIRITTO): Dubbiosa. Per quanto riguarda questi mesi di sperimentazione per il momento personalmente non mi pesa però penso le difficoltà che hanno i ragazzi a seguire materie difficili come diritto ed economia politica (nelle ultime ore il livello di attenzione tende a calare). Un altro aspetto negativo è che i ragazzi arrivano tardi a casa e il tempo per fare i compiti è poco. Per me l’unico aspetto positivo  è che di sabato la famiglia si ritrova come se fosse domenica.
DINA MASCOLO (BIOLOGIA): Ero dubbiosa, ma dopo questi primi mesi di sperimentazione credo che sia una valida opzione. Il sabato di riposo è ok per alunni e docenti e alla sesta e settima ora la lezione si può alleggerire e si riesce comunque a lavorare.
ANTONIO PERROTTA (SPAGNOLO): Quando l’iniziativa è stata proposta nel collegio docenti ero titubante e perplesso.  Dopo i primi mesi di sperimentazione ritengo che dal punto di vista didattico sia un’esperienza su cui riflettere; dal punto di vista della convenienza sia un’esperienza su cui insistere. Sicuramente non riscontro aspetti positivi ma tra gli aspetti negativi ci sono: la limitata degli alunni e la difficoltà di applicazione dei compiti domestici.
ELENA MAGLIULO (ECONOMIA): Non ho partecipato al consiglio d’istituto in cui veniva approvata la proposta, ma ho accolto la novità con grande favore. Ritengo che gli aspetti positivi si spalmino anche sui discenti, oltre che sul corpo docenti. Avere un giorno di pausa che precede la domenica consente ai ragazzi di organizzare in maniera più efficiente il carico di lavoro per affrontare la settimana che segue o, semplicemente, per consolidare le conoscenze acquisite nel corso della settimana che si va a concludere. Consente loro di crescere in termini di responsabilità e li prepara ad affrontare gli studi universitari laddove non ci sarà più un docente a guidarli nello studio e a “fargli pressione” giorno per giorno per “costringerli” a studiare con costanza e continuità.
  ANGELA DEL PRETE (ECONOMIA – SOSTEGNO): Favorevole. Che la settimana corta permette sia ai docenti  che agli alunni di lavorare serenamente. Aspetto negativi: le ultime ore diventano più pesanti a causa della stanchezza e la fame … Aspetti positivi: gli alunni hanno a disposizione due giorni a settimana per riposarsi e organizzare il tempo per dedicarsi allo studio.
ROMINA TRASACCO (ECONOMIA – SOSTEGNO): Io ho votato sì , e inizialmente è stato un po’ stressante abituarsi alla continuità dei cinque giorni poi con il tempo mi ci sono abituata. I ragazzi preferiscono riposarsi per due giorni per poi ricominciare anche se il lunedì e mercoledì stanno subendo un orario del tutto inadeguato.
ANDREOZZI FRANCA (ECONOMIA – SOSTEGNO): Alla proposta ero contraria. Dopo i primi mesi, però, posso dire di esser abbastanza favorevole. La maggiore criticità è che si arriva stanchi a fine settimana per il maggior carico di lavoro, l’aspetto positivo è la possibilità di passare più tempo in famiglia e godere del fine settimana in totale relax.
ROSSELLA PISANO (SOSTEGNO): Sono stata favorevole dal primo momento. Dal mio punto di vista sta andando bene. Purtroppo i ragazzi si stancano quando escono troppo tardi (negativo) . Di positivo c’è che è bello fare festa di sabato.

A cura di MICHELE DI LUISE (4^ A AFM)