//RUOTE ROSA

RUOTE ROSA

di | 2019-03-15T16:08:57+01:00 15-3-2019 16:08|Alboscuole|0 Commenti
  Lo spettacolo “ruote rosa” è uno spettacolo andato in scena l’8/3/19 al teatro di Rosciate. Interpreta il libro “Più veloce del vento” di Tommaso Percivale. La protagonista è Alfonsina Strada, la prima donna italiana la cui determinazione l’ha spinta ad affrontare le insidie del “Giro d’Italia” divenendo così la prima donna a rivaleggiare contro gli uomini. Alfonsina nacque in un piccolo e sperduto paese dell’Emilia Romagna, Fossamarcia, nel quale la nebbia è fitta e penetrante come una lama. Il padre di Alfonsina, come la maggior parte dei residenti di Fossamarcia, era un povero contadino di nome Carlo, che aveva già una figlia femmina, Emma, e quando scoprì che la moglie era incinta sperava in un figlio maschio che lo potesse aiutare nei campi e regalare alla famiglia momenti di prosperità. La sua speranza sparì nel momento in cui nacque una bambina, che sua moglie, entusiasta, chiamò Alfonsina. Ella crebbe ripudiata dal padre, il quale la reputava un peso da mantenere. Nonostante il distacco del padre Alfonsina manifestò un’intensa vivacità fuori dal comune per le donne di quel tempo. Un giorno suo padre portò a casa un bizzarro aggeggio che, nessuno nel suo paese, aveva mai visto. Era la macchina di quei tempi, era una bicicletta. Il padre vietò all’intera famiglia di salirci, ma Alfonsina, il pomeriggio quando non c’era il padre, prelevava la bici dalla stalla, montava in sella e sfrecciava sulle strade emiliane più veloce del vento e tutti la ammiravano. Più tardi il padre la scoprì e quindi Alfonsina fu obbligata a comprarsi una bicicletta tutta sua. Con quella vinse molte gare importanti, tra cui il “Giro d’Italia”. Quest’ultima gara fece crescere la sua fama, nonostante i suoi vari ripensamenti. Alfonsina trovò la forza di andare avanti grazie a molte donne che credevano in lei e la ritenevano un esempio da seguire. Più tardi sperimentò l’ebrezza e la velocità della moto. Infatti elle morì a cavallo del suo veloce veicolo, libera e felice, a cui si era molto affezionata, ma non aveva mai sostituito alla bicicletta. Quindi ora tocca a voi ragazze! Prendete la vostra bici e correte, fate ciò che vi rende diverse. Fatevi riconoscere. Siate voi stesse! Alice Cortese e Ginevra Zanardi 2^C