//Pensando alla shoah

Pensando alla shoah

di | 2020-01-22T14:47:59+01:00 22-1-2020 14:33|Alboscuole|0 Commenti
La legge n° 211 del 20 luglio 2000 istituì la data del 27 gennaio quale “Giorno della Memoria”, per ricordare tutte le vittime dell’olocausto. La legge n° 211, nell’articolo 1, riporta: “La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione  degli ebrei, di coloro che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte…” La Shoah è un dramma umano non paragonabile a nessun altro orrore. Non è comprensibile nessun parallelismo con il presente perché la Shoah è unica: è il giorno deputato al dolore. La Shoah è una grande tragedia umana dalla portata storica unica, per via dei numeri, per via soprattutto, delle modalità dello sterminio che si consumava con il ritmo e la sequenza seriale di un processo industriale, come una catena di montaggio, dove  c’era la violenza ripetitiva, la ferocia ossessiva e programmata. Nella storia della Shoah molti sapevano dell’esistenza dei campi di sterminio,  ma  hanno taciuto. Qualcuno davvero non sapeva. La società civile non era al corrente di tutto. Non tutti avevano modo di sapere. Oggi, noi siamo fortunati, perché  grazie ad internet, alla  comunicazione globale, noi siamo DENTRO la Storia. Per questa ragione molti hanno paura che la Storia della Shoah contamini il nostro presente. Oggi  non possiamo fingere di non sapere dei lager Cinesi e Libici, non possiamo rimanere indifferenti quando guardiamo il nostro Mediterraneo e le sue oltre 30 mila persone annegate. Molti dicono di non essere responsabili della chiusura dei porti, delle leggi politiche, di chi si sporca le mani di sangue straniero,  di chi, magari viene sulle nostre coste per razziare, uccidere o approfittare. Secondo noi, siamo tutti corresponsabili, quando chiudiamo gli occhi fingendo di non vedere. La Shoah ci ha insegnato  però che l’indifferenza non è la strada giusta e la paura della violenza  è sempre dietro  l’angolo. Noi giovani dobbiamo essere la svolta per una partecipazione piu’ consapevole nella società, dobbiamo essere le sentinelle  della  memoria e imparare dai gravi errori del passato, affiche la Storia, come dicevano gli antichi, diventi Maestra di Vita. GRUPPO BIBLIOTECA SENSALE