//Parole di pace e di memoria

Parole di pace e di memoria

di | 2019-03-19T06:22:17+01:00 19-3-2019 6:22|Alboscuole|0 Commenti
  Pace e Memoria sono due parole molto legate tra di loro perché senza la memoria non può esserci nemmeno la pace. Da una ricerca etimologica della parola pace, gli alunni della scuola “Moro”, hanno potuto notare la radice antica: il termine pace deriva infatti dal sanscrito pak, che vuol dire legare, unire.
Per memoria si intende fare riferimento a tutte le giornate istituite per non dimenticare uomini-eroi, che hanno lottato per i diritti dell’uomo, diventando tracce di memoria. La memoria va conservata, per non ripetere gli stessi errori e va raccontata in un linguaggio comprensibile a chi non ha vissuto direttamente quegli anni. Ecco perché vivere come se il tempo fosse frammentato o come se la vita fosse solo un accumulo di istanti slegati potrebbe essere un modo per diventare nemici della pace. Per dirla con le parole del grande scrittore José Saramago, «Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità, forse, non meritiamo di esistere».
Gli alunni delle classi II G e III H, guidati dalle docenti Elisabetta Pasquale per le parole, dalla prof.ssa Marilisa Antonacci per la musica e per la scenografia dalla prof.ssa Antonella Palmitessa, hanno dato vita il 25 gennaio 2019,  ad uno spettacolo che ha emozionato e coinvolto piccoli e grandi presenti in sala, ripercorrendo i tre anni della vita di Anne Frank nel rifugio. Al termine della manifestazione è stato consegnato il “Diario della pace” ai futuri primini.  

Giuseppe Antonucci