//Non una di più

Non una di più

di | 2019-01-09T10:20:19+01:00 7-1-2019 19:53|Alboscuole|0 Commenti
di classe II^DAmore, rispetto, dignità, denuncia, aiuto sono alcune delle parole che fanno parte dell’immagine da noi realizzata e frutto dei nostri pensieri riguardo un problema di grande entità, la violenza sulle donne e il femminicidio. Dopo aver scritto sulla lavagna l’hashtag #nonènormalechesianormale, abbiamo appuntato le parole che istintivamente potessero contrastare questa avvilente e disumana piaga sociale, in modo libero, senza alcun ragionamento, successivo e mediato dalla docente. Sono parole uscite d’impulso, calde, positive, fiduciose che contrastano la malvagità gratuita degli uomini e vogliono infondere coraggio alle donne. Si tratta di mogli, madri, figlie, fidanzate, ex mogli, ex fidanzate che hanno violato i patti e sono uscite dal solco delle regole imposte dalla società, hanno disubbidito e questo è stato fatale. Molti delitti avvengono perché gli uomini non riescono a sopportare l’abbandono, vissuto come un affronto che colpisce duramente orgoglio e amor proprio, ma tante sono le ragazzine uccise perché si ribellano a matrimoni combinati e tante bambine mai nate, uccise solo a causa del genere a cui appartengono. E queste liste di orrori, purtroppo, sono lunghe. Bisogna urlare che assolutamente nulla giustifica qualsiasi gesto estremo commesso, ma certamente le donne non devono più permettere prevaricazioni verbali o fisiche e devono con forza e coraggio dire BASTA! Tanto si è parlato dell’importanza di denunciare tempestivamente, ma spesso ciò non è servito, perché il mostro è arrivato prima e ha soffocato, distrutto, ucciso. Ma qualcosa sta cambiando. In questi giorni si parla di un disegno di legge basato sul Codice rosso cioè su termini perentori. Il magistrato deve ascoltare la donna entro tre giorni dalla denuncia, valutare la gravità del caso ed eventualmente disporre di misure cautelari immediate, come può essere anche il carcere. Possiamo affermare che si tratta di un grosso passo avanti in termini di legislazione. Certamente la legge con la sua immediatezza è fondamentale in queste situazioni, ma è comunque un prevenire. Insegniamo gentilezza e amore, gesti morbidi da mettere nelle mani dei bambini, che crescano sempre nel rispetto dell’altro sesso. Agli uomini, quelli cresciuti, auguriamo giudizio, cuore e ravvedimento!