//Non abbiamo vinto, però…

Non abbiamo vinto, però…

di | 2020-01-19T19:53:13+01:00 19-1-2020 19:52|Alboscuole|0 Commenti
Di Arianna Muscettola, 1^C – Anche la classe 1^C della “Manzoni Lucarelli” ha partecipato al concorso “Scrittori di classe”. Il concorso, già esistente da diversi anni, è ormai famoso in tutte le scuole d’Italia e consiste nella diffusione di racconti da condividere con professori, compagni e pubblico.  Purtroppo la nostra classe non è rientrata tra i 24 vincitori, ma questo non è importante perché è stato divertente scrivere questo racconto, soprattutto per Niccolò, un nostro compagno davvero speciale, che ha dato lo spunto per il racconto che abbiamo presentato. Visto che non verrà pubblicato in un libro, eccolo qui sotto: diteci se vi piace! >>>  

AMMIRATE COME SONO BELLO…

State per ascoltare la storia più schiapposa del mondo della quale io sono il protagonista. Il mio nome è Niccolò – per gli amici Nick. La storia inizia nel cuore della notte. Stavo sognando di cavalcare un unicorno alato, in un mondo di caramelle rosa quando, a un tratto, ho sentito caldo. Quindi ho parcheggiato l’unicorno in seconda fila, ho messo le quattro frecce e mi sono svegliato per aprire la finestra. Dopo essermi rimesso a letto, ho premuto il pedale dell’acceleratore: l’unicorno ha fatto una puzzetta arcobaleno da dove è uscita una caramella alla fragola che mi si è infilata nei capelli. Sembrava così reale che mi sono svegliato di soprassalto pensando di avere, come sempre, il mio cane che, per stare al caldo, si accoccola sulla mia chioma liscia e fluente. Allora io, cercando di cacciarlo, mi sono accorto che non era lui. A quel punto ho iniziato a urlare come una ragazzina svegliando tutto il vicinato. Mia madre fu la prima a svegliarsi e, appena vide un esserino nero sbucarmi fuori dai capelli, urlò a sua volta per chiamare papà che a sua volta urlò in maniera ancora più isterica di quanto già non stessi urlando io. A quel punto capii che si trattava un pipistrello entrato dalla mia finestra e fiondatosi sui miei bei capelli. Come se non bastasse, in quel momento arrivò anche mia sorella che stava per iniziare a vomitare. Trascorso ciò che restava della notte a combattere contro quell’essere schifoso, la mia mamma mi permise di non andare a scuola, visto che il pipistrello non volle saperne di uscire dai miei capelli. Quindi mi accompagnò dal barbiere che mi propose un sacco di tagli bizzarri tra cui: taglio con frangetta bionda ed extensions rosa; taglio da porcospino morto. Credo che si sia capito che il mio barbiere è un tipo “innovativo”… Peccato che – lui – sia calvo! A un certo punto sentii il mio barbiere sbraitare qualche strana parola in tedesco e andarsi a rifugiare in un angolino. Da lontano lo udii strillare questa frase: «Si salvi chi può! C’è un pipistrello nei capelli di quel ragazzo!!»  In quel momento – finalmente! – il pipistrello si diede alla fuga, schiantandosi però contro la vetrina del locale. A me fece così tenerezza che… chiesi di tenerlo. Mia madre mi disse: «E no, tesoro! Devi sapere che fanno la cacca nei vasi delle piante dei vicini…» Una volta a casa, mi sono limitato a buttarmi sul letto e immergermi nella terra dei sogni. Questa volta, però, non ho sognato unicorni arcobaleno o cose simili: ho sognato che tutte le ragazze della scuola, compresa Jennifer, la più bella, cadevano ai miei piedi e mi dicevano strisciando: «Oh Nick, come sei carino! Che splendido taglio di capelli!…» Peccato che nella realtà non sia andata proprio così. Non so come, ma tutte le ragazze della scuola sapevano che avevo un pipistrello che gironzolava per casa. Tutte iniziarono a chiamarmi “Nick-strello”. Poi, a mensa, Jennifer si avvicinò e mi disse: «Ciao, “Nick-strello”! Sei proprio uno sfigato, però… Sai che con quel taglio di capelli non stai mica male?!…». Io diventai di mille colori, un po’ per la vergogna, un po’ per la felicità del complimento ricevuto; non sapevo che dire, così offrii a Jennifer la mia mela. Lei la prese, mi regalò uno dei suoi splendidi sorrisi e andò via. E così termina il racconto più schiapposo di tutto il mondo.