//L’indifferenza e la memoria

L’indifferenza e la memoria

di | 2019-02-22T08:31:48+01:00 22-2-2019 8:28|Alboscuole|0 Commenti
Maria De Carlo, 2^A – A volte mi chiedo come sia potuto accadere il genocidio degli ebrei, e poi mi rispondo ripensando alle parole di Liliana Segre:” Perché sono nata!”. Cioè non c’è spiegazione logica. Non riesco a credere che 6 milioni di ebrei siano stati uccisi perché erano semplicemente ebrei. Persone come Adolf Hitler e Josef Mengele mi fanno disgusto. Se fossi tedesca mi vergognerei di questo passato e cercherei di far conoscere questi fatti a tutti perché non si ripetano mai più. Per fortuna ci sono i superstiti come Liliana Segre costretta ad andare ad Auschwitz a soli tredici anni e a vivere in quel campo per due anni. Tra quello che ha detto nelle sue interviste mi é rimasta impressa la parola INDIFFERENZA. L’indifferenza delle persone non ebree che avevano visto queste marciare di fronte alle proprie case. Sentendo anche altre testimonianze mi é rimasta impressa quella di Andra e Tattì, due cugine deportate ad Auschwitz con il loro cuginetto Sergio. La sorvegliante prese in simpatia Andra e Tattì e disse loro che sarebbe venuto un uomo che avrebbe chiesto:”Chi vuole rivedere la propria mamma faccia un passo in avanti” e che non dovevano farlo perché era una trappola. Le cuginette lo dissero anche a Sergio. Quell’uomo arrivò e fece quella famigerata domanda e purtroppo Sergio fece un passo in avanti e andò con il soldato. Il bambino non stava andando dalla madre, ma dall’angelo della morte Mengele. Mengele era un non-dottore perché faceva esperimenti sui bambini ebrei che considerava inferiori. Voglio che tutto ciò si ricordi ma spero che non accada mai più.