//#libera(mente)responsabili

#libera(mente)responsabili

di | 2021-05-27T18:37:51+02:00 27-5-2021 18:37|Alboscuole|0 Commenti
a cura della classe 2 A   La nostra scuola ha partecipato all’evento “#libera(mente)responsabili.  Giornata della legalità per ricordare la strage di Capaci”, organizzato dall’Ufficio Regionale Scolastico, nella mattinata del 24 maggio 2021.  E’ stata data voce a cinque importanti testimoni coinvolti direttamente, con vari ruoli, nel contrasto alla criminalità organizzata, comunemente chiamata mafia. Forse per la prima volta le province pugliesi si sono viste e sentite unite in questa lotta, da Lecce a Foggia, passando per Brindisi, Bari e Taranto. Ha aperto i llavori il Magistrato Marco Dinapoli affermando a noi studenti che“La cultura è nemica della mafia. Bisogna eliminare il serbatoio al quale la mafia attinge, un serbatoio pieno di miseria e ignoranza.”. Ha spiegato poi che i mafiosi insegnano ai loro figli il “mestiere”, creando una continuità generazionale. Commoventi le parole del Magistratoquando ha raccontato la sua amicizia con Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo e ha ricostruito il giorno 23 maggio, descrivendo le ore precedenti alla strage di Capaci. E’ stato più volte sottolineato che non bisogna parlare di “eroi”, ma semplicemente di persone che si sono impegnate con senso del dovere e profonda dedizione al proprio lavoro, servendo lo Stato Italiano fino in fondo. Lo stesso senso del dovere che ha spinto il giornalista della RAI, Marcello Palmisano, a Mogadiscio nel 1995 dove è stato ucciso da un gruppo armato somalo. Innamorato del suo lavoro, alla ricerca della verità, Palmisano ha lasciato una famiglia a San Michele Salentino.  Il giovane Davide Palmisano, in collegamento con noi da Londra, ha ricordato il padre e ci ha “aperto gli occhi” su alcuni aspetti della società che abbiamo intorno. Daniela Marcone, figlia di Francesco Marcone, Dirigente dell’Ufficio Registri di Foggia, ucciso dalla criminalità organizzata nel marzo del 1995.  Daniela ha affermato: “Questi uomini dobbiamo ricordarli da vivi, bisogna ricordare cosa hanno fatto in vita, non ricordare semplicemente la loro morte”. Infine il collegamento con Lecce ci ha dato la possibilità di ascoltare le parole di Matilde Montinaro, sorella di Antonio Montinaro, uomo della scorta di Falcone. Matilde ha ricordato nitidamente la figura del fratello mettendone in evidenza l’alto valore morale e professionale. La cornice di questo interessante “incontro” in piattaforma è stata l’Associazione Libera, una salda rete per tutti i parenti delle vittime. Infine è stato letto da una studentessa il “Decalogo della Legalità” che terremo sempre presente nella nostra scuola.