//L’emozione di una bella accoglienza

L’emozione di una bella accoglienza

di | 2019-01-11T10:15:58+01:00 10-1-2019 17:02|Alboscuole|0 Commenti
di Simone Cuciniello (classe 1^B) – L’estate era ormai giunta al termine e, con essa, lasciamo alle spalle, con tanta malinconia, le tanto attese vacanze estive trascorse a giocare con i nostri sogni, a liberare la fantasia e la creatività. Così tra un tuffo a mare e una gita in montagna sono giunto con un po’ di entusiasmo al primo giorno di scuola superiore. Nell’aria si disperdono, intanto, mille pensieri rivolti alle scuole medie e alle esperienze vissute. Il 12 settembre 2018 al suono della campanella iniziano a formarsi le prime preoccupazioni ma per fortuna non ero l’unico. Preoccupato, ma anche entusiasta di questa nuova esperienza. Vedevo molti visi di ragazzi e ragazze ansiosi per questa nuova avventura, e ciò Accresceva le mie preoccupazioni. Mi batteva forte il cuore, che belle emozioni. Prima delle assegnazioni delle classi c’è stata la cerimonia di apertura per accogliere tutti i nuovi scritti. La cerimonia si è aperta con l’entrata della dirigente, prof.ssa Vincenza Di Ronza, accompagnata da alcuni ragazzi con la bandiera nazionale e quella europea. Tutti i presenti, alunni, docenti, personale ATA e genitori, abbiamo intonato con gioia l’inno nazionale, dopodiché la Preside ci ha allietati con un discorso che riguardava l’impatto che avremmo avuto con la nuova scuola al primo giorno di scuola dove tutto ci era completamente sconosciuto, sul fatto che dentro di noi si alimentava l’attesa di conoscere i nuovi compagni di avventura e quali professori ci sarebbero stati assegnati. Inoltre, sottolineava l’importanza della cerimonia perché veniva sempre conclusa con l’accensione della “Candela della conoscenza” invitando noi studenti a non sottovalutare mai lo studio perché la conoscenza è alla base di tutto. Ella continua col dire che dirige questa scuola da molti anni e tende a dare fiducia a noi studenti con la speranza che si possano intraprendere sempre belle esperienze. L’augurio finale è che noi ragazzi faccianmo del nostro meglio perché questi cinque anni saranno fondamentali per la nostra formazione e crescita personale. Dopo questa bella accoglienza, le preoccupazioni sono sparite di colpo e ho cominciato già a sentirmi come a casa mia.