//LE NUOVE PERICOLOSE CHALLENGE

LE NUOVE PERICOLOSE CHALLENGE

di | 2020-02-22T13:25:22+01:00 22-2-2020 13:25|Alboscuole|0 Commenti

Pochi mesi fa abbiamo parlato di challenge che mettono a rischio la vita degli adolescenti ed, ecco, che siamo ancora qui a parlare di altre forse ancora più assurde e pericolose di quelle.

Si spande a macchia d’olio e ha già messo in allarme molti genitori in tutto il mondo: si chiama Skullbreaker Challenge, l’ultima violenta sfida lanciata su TikTok tra gli adolescenti. Ma, a differenza di altre volte, in cui chi partecipa al ‘gioco’ è consapevole dei rischi a cui va incontro, in questo caso chi viene coinvolto è ignaro di quanto sta per accadergli.

La dinamica è questa: due dei partecipanti, che sanno di cosa si tratta, coinvolgono una vittima. I tre, allineati in orizzontale, saltano alternativamente mentre la scena viene ripresa da uno smartphone. Quando arriva il turno del ragazzo al centro, i due ai lati fanno una specie di sgambetto, spingendo in avanti le gambe del malcapitato, che cade violentemente di schiena a terra. La spinta data dal salto fa sì che l’impatto a volte sia fortissimo e il rischio più grave è che la vittima dello scherzo batta la testa, con gravissime conseguenze.

Un gioco veramente pericoloso, che preoccupa moltissimo i genitori: negli ultimi giorni le chat di gruppo si stanno riempiendo di video che mostrano le drammatiche conseguenze di questa nuova moda che, non a caso, in Sudamerica è nata con il nome di Rompecraneos (spacca testa).  https://youtu.be/3nnOF5cv7o0

“Non accettate la sfida ‘spacca-cranio'”, è l’allerta lanciata dalla Polizia postale che indaga sul fenomeno. Si tratta di “un comportamento sbagliato e molto pericoloso: la mancanza improvvisa di appoggio mentre si salta comporta necessariamente una caduta senza controllo che può determinare lesioni anche gravissime come fratture di arti, svenimenti ed ematomi cerebrali”.

Ai ragazzi la Polizia raccomanda di “non lasciarsi coinvolgere in questa sfida” ma di “proteggere se stessi e gli altri: indurre qualcuno a saltare per fargli lo sgambetto non è uno scherzo ma una cattiveria molto pericolosa”. E avverte sulle conseguenze legali: “far cadere qualcuno mentre salta, può determinare danni fisici importanti e la commissione del reato di lesioni anche se non si hanno ancora 18 anni”.

Ma non vi è solo questa challenge che spopola sui social, ce n’è un’altra, altrettanto rischiosa, che ha già causato  morti e feriti: la challenge  di una folle sfida al treno.

La Polizia di Stato dà l’allarme in rete diffondendo il video di un gruppo di adolescenti alla stazione che scommette soldi che vengono vinti da chi ha il coraggio di rimanere sui binari fino all’arrivo del treno in corsa. I media raccontano di adolescenti sui binari in varie città italiane, che succede?

Si chiamano SFIDE SOCIAL  e si diffondono a macchia d’olio.

Un gioco estremamente pericoloso, anche se non è una moda di questi ultimi tempi, oggi è solo più manifesta per via dei social network e del web in genere.

I comportamenti in cui si rischia anche la vita o comunque potenzialmente dannosi per la salute sono sempre esistiti. La ricerca di sensazioni forti, di limiti, di se stessi. Prima non erano facilmente documentabili. Quello che ha cambiato la tecnologia è l’effetto contagio che prima avveniva solo per passa parola mentre oggi c’è una sovraesposizione di comportamenti devianti nel web che possono influenzare negativamente una mente già di per sé vulnerabile.

Tanti ragazzi lo fanno anche con i treni delle metropolitane o a volte nelle autostrade o strade a scorrimento veloce nelle quali attendono l’arrivo delle macchine in velocità per spostarsi all’ultimo secondo e/o fare selfie qualora sia quello lo scopo del gioco.

Queste mode causano ogni tanto qualche ferito o qualche morto e purtroppo non vengono monitorate come dovrebbero.

“In quel momento provano una scarica di adrenalina, anche se hanno paura non lo possono far vedere,  conoscono il rischio che corrono,  ma non possono tirarsi indietro per evitare di essere presi in giro o esclusi dal gruppo. Molti ragazzi hanno bisogno di quelle emozioni forti, a volte conducono una vita piatta, senza un contenitore in grado di arginarli, senza controllo genitoriale, allo sbaraglio che li porta a cercare sempre nuove sfide e situazioni che li facciano sentire vivi.” – dicono gli psicologi.

Oltre il rischio della vita, non si rendono conto che tutto questo può avere anche delle consegue legali perché stanno commettendo un illecito. A volte si autodenunciano sui propri profili, però è più forte la spinta di dimostrare il proprio coraggio e di farsi vedere pubblicamente.

Nicolò Miglio e Giovanni Ripoli 2 I

https://youtu.be/UbgLpTVEBwY