//Le insidie nascoste in quelle “sfide” adolescenziali su Tik Tok

Le insidie nascoste in quelle “sfide” adolescenziali su Tik Tok

di | 2023-04-24T10:33:34+02:00 22-4-2023 18:06|Alboscuole|0 Commenti
Tiktok, il social network cinese che sta spopolando tra gli adolescenti ed i bambini , favorisce la diffusione di contenuti pericolosi che mettono a rischio la reputazione digitale  precedentemente acquisita come Musical.ly.
Come si sa, esso consente agli utenti di guardare o creare brevi video di intrattenimento o trend che influenzano ragazzi e anche bambini . In questo social nascono le cosiddette  challenge , che sono tipiche di tutti i social media, ma su tik tok si espandono in maniera contagiosa dai ragazzi  piccoli agli adulti.  Una challenge è infatti una sfida che incoraggia gli utenti a sottoporsi ad una certa prova, filmarsi mentre la si esegue, e poi postarla sui propri profili. Insomma, si tratta di un gioco condiviso che può diventare una vera tendenza,  più la sfida diventa virale, più si è invogliati a partecipare e in effetti la maggior parte dei ragazzi d’oggi partecipano più alle challenge che ai fatti reali. La maggior parte delle challenge sono assolutamente rischiose ,  ma ci sono anche altre divertenti.  Queste hanno dei vantaggi e degli svantaggi. I vantaggi sono che alcuni di queste sfide sono fatte  per un buon fine come un semplice balletto creato per divertimento e lo svantaggio è che potrebbero portare a diversi problemi pericolosi a livello personale e/o sociale. Tra le challenge più pericolose possiamo trovare la Blackout Challenge, secondo cui gli utenti avrebbero dovuto auto procurarsi un’asfissia temporanea oppure la Bright Eye Challenge, in cui l’individuo era sfidato a bagnarsi l’occhio con una miscela di candeggina, disinfettante per le mani e schiuma da barba così da alterare momentaneamente il colore dell’iride, entrambi gesti che possono provocare danni anche letali.
Uno dei casi più recenti , il trend che sta spopolando su questa piattaforma, è la cosiddetta “cicatrice francese” in cui i ragazzi con due semplice dita si procurano una cicatrice che dura, come visto dai video o dalle notizie, circa due settimane. Tale “gioco pericoloso”,  diffusosi inizialmente tra studenti delle scuole medie di Bologna e provincia, ha cominciato a coinvolgere molti adolescenti in tante scuole italiane al punto di allarmare Presidi e docenti e allertare la Polizia postale.
Come queste ce ne sono molte altre che si diffondono ogni giorno. Si tratta, spesso, di vere e proprie incitazioni al suicidio o all’omicidio i cui i rischi se pure oggettivamente elevati vengono sottovalutati da ragazzi e bambini, ancora troppo giovani e immaturi per riconoscere il pericolo ed evitarlo. Molti di loro tendono a fare queste challenge anche per sentirsi parte di un “gruppo” virtuale non riuscendo a distinguere la finzione dalla realtà offuscati dal fatto di poterne far parte .
Ma ci sono vari motivi per il quale un ragazzo qualsiasi fa determinate challenge come il provare piacere nel dolore procurandosi del male da solo . Purtroppo è proprio questo voler appartenere ad una società virtuale che spinge gli adolescenti a non puntare ad un futuro diverso da quello che vedono i loro occhi. Se solo si pensasse a quanto sia importante andare oltre le apparenze, a quanto sia fondamentale ragionare sulle scelte e non agire d’istinto solo per la semplice e banale voglia di sperimentare. Gli esperimenti sociali sono diventati tanto pericolosi e nocivi per gli adolescenti e non solo .
Per quanto possa sembrare una realtà divertente quella di Tik Tok, resta comunque una vera e propria sfida fatta di prove atroci che mirano a danneggiare la salute mentale e fisica dell’adolescente che è un individuo in piena fase di  sviluppo e per questo deve essere tutelato e protetto.
Il consiglio più grande che possiamo  dare ai nostri coetanei è quello di non omettere il buon senso verso gli altri ma soprattutto verso se stessi. Sappiate riconoscere il vero senso delle azioni e concentratevi sulla cosa giusta da fare perché la vita è cosi tanto preziosa che in un secondo e soprattutto “per gioco”, potrebbe essere persa senza rendersene conto.

Letizia Tagliafierro, Eugenia Jumbei, Nunzia Zaccariello  (4^C AFM)