//LA TRISTE STORIA DELLE SORELLE MIRABAL 25 NOVEMBRE PER NON DIMENTICARE

LA TRISTE STORIA DELLE SORELLE MIRABAL 25 NOVEMBRE PER NON DIMENTICARE

di | 2019-12-04T22:23:10+01:00 4-12-2019 22:23|Alboscuole|0 Commenti
    ——-   di Lucrezia Avitabile e Chiara Marfè della II B——- Il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.E’ stata scelta questa data  in memoria del crudele assassinio delle  sorelle  Mirabal, attiviste domenicane. Le  sorelle erano quattro: Minerva, Patria, Maria Teresa, Dedé e vivevano a Santo Domingo nel periodo in cui governava il crudele dittatore Raphael Trujillo. Le prime tre ,negli anni cinquanta, decisero di combattere con impegno contro la dittatura. La ribellione intanto si andava diffondendo  in tutto il paese e prese il nome in codice di Mariposas , ma nel gennaio 1960  tale movimento venne scoperto dalla polizia segreta di Trujillo. Per il dittatore le donne erano solo una buona compagnia per andare alle feste.Dovevano riempirlo di complimenti, ricevere fiori e regali, sorridere e dire grazie. Di certo non avevano alcun diritto di far sentire la propria voce e mostrarsi in disaccordo! Figuriamoci se potevano cercare di rovesciare la sua dittatura! Le sorelle Mirabal, i loro mariti e coloro che facevano parte del movimento Mariposas vennero perseguitati ed incarcerati. Alcuni mesi dopo le tre sorelle vennero liberate, ma i loro coniugi restarono in prigione. La strenua lotta delle giovani  ribelli  spaventava il Dittatore, così tentò diverse strategie per metterle a tacere. Il 25 novembre 1960 le tre sorelle, accompagnate dall’autista Rufino de la Cruz, andarono a trovare i loro mariti. L’auto su cui le Mirabal si spostavano venne intercettata, furono costrette a scendere dal veicolo e furono portate in un luogo appartato, dove vennero uccisi a bastonate. I loro corpi vennero poi rimessi nel veicolo su cui stavano viaggiando, la macchina  venne fatta precipitare da un dirupo per simulare un incidente. Il coraggio delle sorelle Mirabal fu di grande ispirazione per i dominicani e diede loro la forza di opporsi alla dittatura. Alla fine, Trujillo fu abbattuto. Sull’obelisco alto più di quaranta metri che Trujillo fece erigere per celebrare il suo potere, oggi c’è un murale che celebra le sorelle Mirabal. “NON POSSIAMO PERMETTERE CHE I NOSTRI  FIGLI CRESCANO IN QUESTO REGIME CORROTTO E TIRRANNICO” PATRIA MIRABAL   La proposta per istituire la data del 25 novembre( giorno della loro uccisione) come simbolo della lotta dei diritti delle donne,fu fatta dalla commissione della Repubblica Domenicana nel 1981 a Bogotà durante un incontro di femministe latino americane e successivamente – il 17/12/1999- l’ONU l’ha ufficializzata. Dal 2000, in tutto il mondo governi e associazioni organizzano manifestazioni per ricordare chi ha subito e chi subisce violenze, per informare e sensibilizzare sul femminicidio.Tante sono le iniziative promosse nei vari Paesi e nelle città di tutto il mondo per dire una volta per tutte: basta al femminicidio e basta alla violenza.L’artista messicana Elina Chauvet ha creato un modo per urlare al mondo l’orrore del femminicidio: le Zapatos Rojos cioè le Scarpe Rosse, ovvero una distesa di scarpe rosse che corrispondono al numero delle violenze, delle morti e dei maltrattamenti che le donne hanno subito nella loro vita. Tantissime piazze italiane sono state riempite da scarpe rosse per ricordare le vittime e ricordare a tutti che non si può restare inermi. Questa Giornata dunque ha lo scopo di farci comprendere che la violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani, una conseguenza della discriminazione nei confronti delle donne,nelle leggi e nei fatti, e quindi di una diseguaglianza tra uomini e donne, ma che tale violenza non è inevitabile e si può prevenire aiutando le donne a denunciare le aggressioni.