L’articolo di Andrea Fagioli, pubblicato nel settimanale Famiglia Cristiana a marzo, parla di una originale farmacia dove i farmaci sono acquistabili senza ricetta, infatti non sono dei comuni farmaci ma sono dei libri. Questo singolare negozio si trova in provincia di La Spezia, in Toscana; per trovare il rimedio giusto ai nostri problemi basta entrare e dire come ti sei alzato o come ti senti oppure dire qual è il tuo stato d’animo. Quindi la titolare andrà a cercare il libro adatto tra gli scaffali che sono suddivisi in base alle emozioni, atteggiamenti e stati esistenziali; un’altra particolarità di questa libreria è che ogni libro ha il suo bugiardino, creato dalla proprietaria della farmacia letteraria, il quale spiega le indicazioni e gli eventuali effetti collaterali. A differenza dei farmaci, i libri sono dei rimedi naturali perché non c’è nulla di chimico da ingoiare, ma solo da leggere. La cosa interessante è che i libri possono aiutare a risolvere un’infinita serie di problemi, per ricchi e per poveri, per piccoli e per grandi, per femmine e maschi, per italiani e tedeschi; infatti come dice la titolare, Elena Molini, dentro le paginette possiamo trovare “compresse di gioia”, “integratori di ego contro la bassa autostima”, “gocce di crescita contro crisi adolescenziali”. Elena, accompagnata da due psicologhe, fa notare che i libri sono davvero un ottimo rimedio, dice che le persone si confidano più con i librai che con gli psicologi. Personalmente penso che non essendo una libreria qualsiasi, chiunque, anche chi, come me, non è un’appassionata la lettura, possa avere la curiosità di visitare la libreria e di leggere un libro consigliato da Elena. Magari proprio grazie a questa farmacia letteraria, così unica, qualcuno può trovare le passioni per i racconti. A mio parere, l’idea di Elena è geniale e fantastica perché, a differenza di una normale libreria, in questa c’è una persona che ascolta le tue emozioni e ti consiglia il libro adatto. Se avessi l’opportunità, andrei a visitare questo magnifico posto e penso che nel futuro sarebbe bello se ne aprissero altri in più parti del mondo. Maddalena Camata, 2^H