//La mostra “Gli ultimi giorni di Bisanzio. Splendore e declino di un impero” presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia.

La mostra “Gli ultimi giorni di Bisanzio. Splendore e declino di un impero” presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia.

di | 2019-03-10T09:54:44+01:00 10-3-2019 9:54|Alboscuole|0 Commenti
di Domitilla Perini 1^  C. – Carissimi lettori, nella mattinata del 4 marzo, ovvero durante il penultimo giorno di Carnevale, ho visitato un’interessante mostra allestita presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia dal titolo “Gli ultimi giorni di Bisanzio. Splendore e declino di un impero”. La visita, ricca di notizie ed informazioni corredate da reperti, quadri, statue, antichi codici e numerosi contenuti culturali mi ha dato modo di scrivere quest’articolo. Per la visita ho potuto accedervi dal Museo Correr e, come residente nel Comune, non ho pagato il biglietto: questo mi ha fatto davvero piacere perché mi sono sentita valorizzata come cittadina.  Dopo aver attraversato alcune sale del Museo Archeologico, che non avevo mai visto, dove si possono ammirare – tra i preziosi reperti – anche statue di divinità e imperatori romani, accompagnata dalla bellezza della Piazza San Marco coloratissima per le maschere presenti, mi sono ritrovata nel Salone della Libreria Sansoviniana. L’esposizione delle opere ospitate mi ha fatto scoprire le imprese di uno degli ultimi imperatori cristiani d’Oriente, Manuele II Paleologo (1348- 1425), il quale ha viaggiato a lungo per cercare aiuti militari ed economici presso i sovrani europei contro la minaccia sempre più incombente degli Ottomani.  Questi avevano assediato Costantinopoli nel 1399, guidati dal sultano Bayazed I, di cui ho visto ritratto proveniente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, soprannominato “la Folgore” per la velocità delle sue conquiste.   Manuele II, uomo di grande cultura, aveva cercato alternative possibili allo scontro armato e tentato di raggiungere un incontro pacifico con i Turchi Ottomani.  Nel corso dei suoi viaggi l’imperatore d’Oriente fu ospitato presso importanti signori del tempo, come Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, ritratto nel salterio in stile francese, il cosiddetto Libro d’Ore Visconti, uno dei più preziosi codici del XIV secolo.  Sono rimasta affascinata dall’icona simbolo della mostra, quella di San Luca del duomo di Freising, portata da Manuele II come dono diplomatico durante il suo viaggio in Occidente: vi è ritratta la Madonna, in atto di intercessione, conosciuta con il nome di “Speranza dei senza speranza”, come si legge dall’iscrizione posta sopra di essa.  Altri reperti che mi hanno stupito per la loro bellezza sono stati la stauroteca del cardinale Basilio Bessarione, che custodisce una reliquia della Vera Croce, e un prezioso cofanetto per reliquie in argento dorato realizzato a Trebisonda, città natale del cardinale, tra l’XI e il XII secolo.  Utili spiegazioni storico-artistiche mi hanno permesso di comprendere come questo cardinale, teologo e umanista,  abbia contribuito a diffondere e difendere la cultura greca in Occidente, prima e dopo il crollo di Bisanzio: infatti nel 1468 ha donato alla Città di Venezia un importante lascito di libri greci che nel 1560 furono custoditi nella prima biblioteca pubblica del mondo, la Biblioteca Marciana per l’appunto.  Commovente il discorso funebre pronunciato per l’imperatore Manuele II, contenuto in un codice manoscritto della Biblioteca Marciana: vengono infatti esaltate le sue gesta e la sua elevata statura morale e intellettuale.  Per concludere la mostra è stata allestita presso il Salone Sansoviviano della Biblioteca Nazionale Marciana e poteva essere visitata dal 26 novembre 2018 al 5 marzo 2019.