//LA FINE DEGLI ANNI DI PIOMBO: CESARE BATTISTI ARRESTATO

LA FINE DEGLI ANNI DI PIOMBO: CESARE BATTISTI ARRESTATO

di | 2019-01-16T10:39:40+01:00 16-1-2019 10:39|Alboscuole|0 Commenti
  • di Aida Muratore 3C
Cesare Battisti: un nome che in questi giorni è stato pronunciato più e più volte sia in Italia che all’estero, amplificando la fama di un uomo che nella sua vita ha premuto il grilletto per uccidere più di un uomo. L’ex terrorista (nato a Cisterna di Latina il 18 dicembre 1954) è stato arrestato appena pochi giorni fa dopo una lunga latitanza. Attivo dagli anni di piombo, un periodo storico in cui l’Italia visse uno dei suoi momenti più tragici a causa della violenza di piazza, del terrorismo delle Brigate Rosse, fu arrestato per omicidio; fu condannato a 12 anni; fu biasimato dall’opinione pubblica; infine, evaso dal carcere di Frosinone nel 1981. Fu accolto come esiliato politico in Francia prima e in Messico dopo, per poi ritornare di nuovo in territorio francese dove svolse l’attività di scrittore di romanzi “noir” che gli diedero una discreta fama per aver trasportato nei suoi scritti episodi autobiografici. Qui si sposò ed ebbe due figlie conducendo una vita in totale libertà. Dal 2004 al 2018 si trasferì in Brasile anche se lì fu arrestato nel 2007 e detenuto fino al 2011. Durante la condanna, l’Italia ha più volte avanzato la richiesta di estradizione che però è stata negata dal presidente Lula il quale, anzi, concesse il diritto d’asilo alla fine del 2010 avendo avuto un terzo figlio da una donna brasiliana. Battisti rimase in libertà fino al 12 marzo 2015, giorno in cui venne nuovamente arrestato in seguito all’annullamento del permesso di soggiorno, ma la sua detenzione durò poco. Così pure nell’ottobre 2017 al confine con la Bolivia, ma subito scarcerato. Dopo 37 anni di latitanza, il 12 gennaio 2019, è stato finalmente scovato, tratto in arresto a Santa Cruz de la Sierra. L’estradizione è stata immediatamente concessa dal presidente Bolsonaro. Appena due giorni dopo Battisti giunge all’aeroporto di Ciampino dove ad attenderlo ci sono anche Salvini e Bonafede i quali annunciano che giustizia sarà fatta. Sui media rimbalzano le foto del latitante in maglietta blu circondato dalle forze armate italiane e brasiliane. Tutti lo trovano “apparentemente calmo” ma chissà se una bomba si sta preparando ad esplodere. La stessa bomba che ha fatto morire quelli che per lui “non erano esseri umani”.  Dal carcere di Oristano, dove sconterà l’ergastolo con 6 mesi di isolamento diurno lui continua a ripetere: “Sono malato, sono cambiato” e chiede, da buon padre, che gli venga concesso di tenere una foto di uno dei suoi figli. Agli occhi della gente si mostra un uomo pentito, diverso da quel lontano terrorista che fu. Bisogna avere pietà? Bisogna che abbia lo sconto della pena? La magistratura italiana assicura che Battisti morirà in carcere. I parenti delle vittime avranno finalmente la giustizia che aspettano da parecchi anni e nessun potente potrà più proteggerlo come è stato fino ad ora.