//LA DONAZIONE: UN ATTO D’AMORE

LA DONAZIONE: UN ATTO D’AMORE

di | 2020-01-08T09:32:00+01:00 8-1-2020 9:29|Alboscuole|0 Commenti

Sabato 30 novembre, i ragazzi del “Simone-Morea” di Conversano, liceo classico e scientifico, hanno partecipato alle cosiddette lezioni condivise. Ogni singolo studente ha potuto scegliere tra diverse discipline, tutte inerenti ad argomenti di grande interesse ed attualità, dall’arte della recitazione alle prime nozioni di pronto soccorso. Noi abbiamo puntato l’attenzione sulla donazione degli organi, lezione tenuta dal prof. De Padova.

Nella vita rendersi utili ed essere solidali con il nostro prossimo sono le cose che danno più soddisfazione. Donare i propri organi è certamente il modo migliore di dare un senso alla vita. Sono passati molti anni da quando si sono sperimentati i primi trapianti: il primo è stato effettuato a Boston, USA, nel 1954. Perché donare i propri organi? Ogni anno, grazie al trapianto, migliaia di persone trovano una cura efficace e tornano a una vita piena. In Italia abbiamo due diversi tipi di morte riconosciuti: a) la morte per cessazione cardiaca e fermo della circolazione sanguigna per più di venti minuti, monitorata con elettrocardiogramma; b) la morte encefalica, ovvero una situazione del paziente per cui per almeno sei ore vige la cessazione dell’attività elettrica cerebrale, lo stato di incoscienza, la respirazione solo se indotta artificialmente e l’assenza di riflessi del tronco encefalico. Nel caso sia stabilita la morte encefalica, previo consenso dei familiari, può essere effettuato il prelievo degli organi o dei tessuti. Come avviene il trapianto? Ovviamente prima va verificata la biocompatibilità tra donatore e ricevente per quanto riguarda il gruppo sanguigno, il fattore Rh e altre caratteristiche. Una volta trapiantato l’organo, il ricevente dovrà sottoporsi per tutta la vita a un trattamento immunosoppressivo per ridurre le probabilità di rigetto dell’organo stesso. Quando avviene la donazione? La donazione di organi e tessuti può avvenire soltanto in seguito a diagnosi di morte, e se il defunto ha espresso in vita la volontà di diventare donatore attraverso uno dei modi previsti dalla legge. Nel caso in cui la persona non si fosse espressa in vita, la donazione può avvenire solo se i familiari aventi diritto non si oppongono. La campagna di informazione e sensibilizzazione è importante, sia per le donazioni dopo la morte, sia per quelle da vivente. Si può decidere di donare il sangue periferico, il midollo osseo, il sangue cordonale. Sono tanti, tantissimi i pazienti che dopo il trapianto sono tornati a vivere una vita normale. L’89,9% dei pazienti che ha subito un trapianto di cuore lavora, o comunque è nelle condizioni di farlo. Chi dona, “forse non salverà il mondo, ma può salvare una vita”.

Anche riguardo alla donazione del sangue, bisogna rispettare dei limiti. Ve ne sono di due tipologie:  limiti giuridici e medici. Al momento della donazione, la legge prevede che: – l’età debba essere compresa tra i 18 e i 65 anni; – non possa donare chi assuma sostanze stupefacenti, chi beva alcol, chi abbia rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive o chi sia affetto da virus. Il sangue non si può vendere o comprare. Oltre ai limiti giuridici sopra elencati, ci sono anche i limiti medici: – bisogna essere in buono stato di salute; – il peso non deve essere inferiore ai 50 Kg, perché il medico andrà a togliere 450 ml di sangue e, se si è troppo magri, possono verificarsi dei rischi per il donatore; – non possono donare le donne, né prima né dopo il parto. Inoltre, le donne possono donare solo ogni 6 mesi a causa delle mestruazioni; – non può donare chi si è fatto recentemente un tatuaggio. Questi sono i requisiti per donare e ovviamente bisogna rispettarli. Come si svolge una donazione? Per svolgere una donazione bisogna: mangiare leggero la sera prima, al mattino fare una colazione leggera, evitando latte e derivati. Dopodiché bisogna compilare un questionario medico, da riempire in modo coscienzioso. Il questionario permette di valutare lo stato di salute attuale del donatore e stabilire l’idoneità alla donazione. Una volta compilato il questionario e scambiata qualche chiacchiera con il medico, si procede ad una piccola visita: si misura la pressione arteriosa e il valore dell’emoglobina. Quest’ultimo è importante per escludere casi di anemia ed evitare che la donazione del sangue diventi un pericolo per il donatore. In base ai risultati, il personale medico stabilisce l’idoneità alla donazione. Se tutto è a posto, nulla può ostacolare la donazione, mentre se c’è qualche problema, il donatore è escluso per questa volta o per un periodo di tempo prolungato dalla donazione. Arrivati a questo punto, si prosegue con la donazione del sangue che dura solitamente 4/5 minuti, finché il sacchetto non si riempie con 450 ml di sangue. Dopo, il donatore ha diritto ad uno spuntino per riacquisire le energie e anche ad una giornata libera, quindi ad assentarsi dal lavoro. A questo punto, sono stati illustrati i diversi gruppi sanguigni: A, B, 0, AB. La lezione si è conclusa con un momento di riflessione. Il professor De Padova ci ha fatto capire l’importanza della donazione del sangue e di quanto essa sia delicata, perché il sangue da noi donato viene ricevuto da persone bisognose. Anche un minimo errore può essere fatale; per questo motivo, prima di una donazione, bisogna compilare il questionario con assoluta sincerità.

 

GIANVITO MANCINI

MIREA MERCIERI, II A LC