//LA CRIMINALITA’ AMBIENTALE: L’ECOMAFIA

LA CRIMINALITA’ AMBIENTALE: L’ECOMAFIA

di | 2019-11-15T15:28:19+01:00 15-11-2019 15:28|Alboscuole|0 Commenti
Gli alunni della classe 2^B – I.C. “ San Giovanni Bosco-De Carolis” SAN MARCO IN LAMIS In occasione della sesta edizione di “Libriamoci – Giornate di lettura nelle scuole” (11/16 novembre), nell’ambito della tematica relativa all’ambiente, nella nostra classe abbiamo trattato ed approfondito il fenomeno e la piaga delle ecomafie. Tanti sono stati gli spunti di riflessione e la condivisione delle notizie sull’attualità della tematica. Il termine ecomafia, coniato da Legambiente nel 1994 e riportato, a partire dall’edizione del 1999, nel vocabolario Zingarelli della lingua italiana, sta ad indicare “il settore della mafia che gestisce l’abusivismo edilizio, il traffico di animali esotici, il furto di reperti archeologici e, soprattutto, lo smaltimento clandestino dei rifiuti tossici, attività altamente dannose per l’ambiente”. Negli ultimi anni è quest’ ultima l’attività più redditizia e più pericolosa per le sue ricadute in termini di danno all’ambiente e alla salute dei cittadini, e per il fondato sospetto di avvelenamento pressoché perpetuo di ampie zone del nostro pianeta. L’Italia è diventata uno stivale di veleni. Il Sud di Italia è l’area dove la maggior parte di questi veleni vanno a finire, in particolare le cosiddette “rotta adriatica” e “rotta tirrenica”, dal Nord verso la nostra Puglia e verso la Campania-Calabria. Parte dei rifiuti viene sotterrata in cave abusive, accumulata in vecchie imbarcazioni (fatte poi affondare in alto mare), occultata in fondamenta di edifici in costruzione, miscelata con altre sostanze e rivenduta come compost per uso agricolo, esportata nei paesi in via di sviluppo in cui non esistono impianti di smaltimento. L’Italia è infatti anche crocevia di traffici internazionali di rifiuti, provenienti dai paesi europei e destinati a più di venti stati esteri: dalla Grecia alla Bulgaria, dall’Inghilterra alla Norvegia, dalla Cina al Congo, dalla Nigeria alla Somalia ecc…Si ipotizza che l’omicidio di Ilaria Alpi, uccisa a Mogadiscio nel 1994, sia riconducibile ad inchieste che la giovane giornalista stava conducendo su questo tema. La sfida all’ecomafia è sicuramente complessa e difficile da estirpare, ma possiamo affermare che l’educazione alle corrette pratiche ambientali è uno dei passaggi fondamentali per la formazione delle coscienze civiche e la Scuola è l’avamposto della lotta alla mentalità mafiosa che tende a considerarsi svincolata dalle regole. L’ambiente scolastico è inoltre importante perché ci offre continuamente strumenti di crescita e di confronto necessari per alimentare in noi gli anticorpi all’indifferenza o, peggio, al disinteresse per la cosa pubblica, risorse ambientali comprese.