//‘Io resto a casa’ il nuovo DPCM del Premier Conte

‘Io resto a casa’ il nuovo DPCM del Premier Conte

di | 2020-03-10T19:08:48+01:00 10-3-2020 9:44|Alboscuole|0 Commenti
di Raffaele Vallone. –  Ieri in tarda serata la conferenza stampa e in contemporanea edizione straordinaria del TG 1, il Premier Giuseppe Conte ha preannunciato il nuovo provvedimento per contenere l’emergenza epidemiologica con le nuove misure per contrastare il Codiv-19 che già nella nottata sarebbero state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. Nel comunicato il Presidente del Consiglio ha lui stesso annunciato che i contenuti di questo nuovo provvedimento potevano essere sintetizzati con la frase: “Io resto a casa”. Questo nuovo DPCM estende le misure di ristrettezza già contenute in quello precedente firmato soltanto 2 giorni fa nel quale erano state emanate norme per la sicurezza dei cittadini della Regione Lombardia e 14 altre Province del Nord. Il Premier ha annunciato che in tutta l’Italia dovranno essere adottate quelle stesse misure e che non esistono più le divisioni tra Zona 1 e Zona 2  dell’intera penisola italiana e che per potersi spostare lo si può fare solo e soltanto per: comprovate esigenze lavorative, per situazioni di necessità, motivi di salute e rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.  Il Presidente del Consiglio ha tenuto a precisare che chi si sposta dovrà possedere l’autodichiarazione, da mostrare al momento del controllo effettuato dalle forze dell’ordine, che comprova il motivo del viaggio e che tale dichiarazione non dovrà contenere falsità perché oltre alle pene previste dal precedente decreto che prevede l’arresto e pena detentiva fino a 3 mesi e ammenda fino a 206€, si può incorrere, inoltre, alle conseguenze penali previste dall’art. 495 C. P. Dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale. Il Premier ha precisato che tale provvedimento è necessario per garantire la sicurezza totale di tutti i cittadini italiani e di cambiare le proprie abitudini e che ci deve essere uno stop alla movida per la  tutela della salute di ‘tutti noi’ cioè non soltanto dei giovani ma anche dei rispettivi genitori e nonni. In più, quanto previsto dal DCPM dell’otto marzo scorso, le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli Atenei, in tutta Italia sono chiuse fino al 3 aprile 2020 e che l’attività didattica potrà essere effettuata a distanza in streaming.