//Intervista a Viola Ardone

Intervista a Viola Ardone

di | 2020-04-23T11:11:10+02:00 23-4-2020 10:45|Alboscuole|0 Commenti

Il Gruppo Biblioteca Sensale, in occasione della Giornata Mondiale del Libro, ha intervistato la scrittrice Viola Ardone, che in modo chiaro ed esaustivo ha risposto alle domande. Qui di seguito pubblichiamo l’intervista.

1.D. Quale sarà il destino dei libri, dopo il pesante impatto dell’emergenza Covid-19 nel mondo dell’ editoria?

1.R.L’editoria è un settore che viaggia costantemente sul filo di lana: la crisi non spaventa il mondo dei libri né i lettori. Diversa è la questione dei librai, in particolare delle librerie indipendenti per le quali la prolungata chiusura ha rappresentato una perdita economica rilevante. Spero che alla riapertura in tutte le regioni ci sarà una manifestazione di solidarietà da parte dei lettori alle librerie di quartiere. Un fatto affettivo!

2.D.Il suo romanzo è appassionante e si legge tutto d’un fiato. La cosa che più ci ha colpito è l’attenzione che lei dà alle relazioni sociali. La storia del suo libro si incentra sulla solidarietà, che si concretizzò nel dopoguerra, grazie a un progetto del partito Comunista, che strappò dalla miseria e dalla fame 70.000 bambini, le cui famiglie d’origine vivevano in una condizione disagiata e che furono affidati, provvisoriamente a famiglie del Nord. Amerigo, il tenero scugnizzo della sua storia, è uno di loro. Oggi, si fa fatica a capire questa situazione, forse, la Pandemia sta ripristinando la cultura della solidarietà. Lei che ne pensa?

2.R.Credo che l’emergenza sia spesso il terreno più fecondo per far germogliare la solidarietà: penso a medici, infermieri, personale sanitario che si stanno impegnando in questa battaglia senza risparmiarsi; agli insegnanti di ogni ordine e grado che si sono dovuti reinventare una professione per non perdere il contatto con i loro alunni; alle manifestazioni di solidarietà ricevute dall’Italia da parte di medici arrivati dalla Cina e da Cuba. È anche vero però che la paura genera intolleranza: tante persone che si sono volute ergere a giudici dei propri vicini di casa, compiendo vere e proprie delazioni in merito agli spostamenti dei dirimpettai. Gli esseri umani reagiscono così alle situazioni nuove e drammatiche, nel bene e nel male.

3.D.Nella quarta parte del romanzo Amerigo è diventato un uomo che si è realizzato ma, tornando nella sua Napoli, egli percepisce di avere vissuto la vita di un altro, una vita che non sente sua. Lo capiamo quando, riferendosi alla casa di Agostino, dice: “potrei essere io, potrebbe essere casa mia, la mia vita”. Ormai è troppo tardi per ricomporre la lacerazione che il distacco dalla madre ha provocato. In Amerigo, noi ragazzi, come in uno specchio, ci siamo riflessi e immedesimati, riconoscendo anche le nostre difficoltà di crescere e rapportarci con i nostri genitori. Come considera questa immedesimazione?

3.R.Credo che la lacerazione possa essere in ognuno di noi: che figlio sono, che fratello sono, che amico sono? La vita è fatta di scelte e ogni scelta comporta la rinuncia a una serie di alternative. Poi, ci sono scelte più difficili di altre, che segnano la nostra vita in maniera definitiva. In quelle sarebbe necessario essere liberi: dal bisogno, dalla interferenza degli altri, dei condizionamenti sociali, economici e culturali. Solo così si può tentare di vivere la propria vita senza sentirsi estranei a se stessi.

4.D. Abbiamo letto che lei, oltre ad essere una scrittrice, è anche un’ insegnante di Liceo. Ecco perché riesce a capire così bene noi giovani. Che ne pensa della didattica a distanza?

4.R.È stata una risposta formidabile da parte di docenti, alunni e famiglie rispetto a una emergenza inattesa e repentina. Da un giorno all’altro abbiamo dovuto fare un salto nel futuro di almeno cinque, sei anni. Non eravamo preparati e non lo siamo ancora. Ma ce la stiamo mettendo tutta, nonostante i nodi ancora irrisolti: difficoltà di raggiungere tutti gli alunni, poca chiarezza sulle modalità di verifica e valutazione, disparità nell’offerta didattica messa a disposizione dai diversi istituti scolastici, molteplicità delle piattaforme e scarsa affidabilità di alcune di esse in termini di privacy.Il risultato positivo è che, nella maggior parte dei casi, siamo riusciti a non spezzare il filo della continuità di apprendimento. E questo mi sembra già tanto.

5.D. Sicuramente lei ama la lettura. Qual è il libro che lei ha sul comodino? Quali letture consiglia a noi giovani?

5.R.Voglio dare un consiglio che mi dovete promettere di seguire, non ve ne pentirete. C’è una riduzione dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, spiegato e commentato da Italo Calvino. Farete un viaggio nel fantastico e nel meraviglioso senza fermarvi davanti agli ostacoli dei versi in rima e del linguaggio desueto: tutto è spiegato con chiarezza e le pagine scorrono via veloci. Per trascorrere giorni felici: leggetelo!

Grazie di avere accettato di rispondere alle nostre domande, che mai avremmo pensato di rivolgerle, via e-mail.

Gruppo Biblioteca Sensale, Liceo Scientifico “Nicola Sensale”, 23 Aprile 2020