//INCONTRO CON IL CAMPIONE

INCONTRO CON IL CAMPIONE

di | 2019-06-13T23:16:42+02:00 13-6-2019 23:16|Alboscuole|0 Commenti
a cura degli alunni delle classi terze, plesso “Patrono d’Italia” –  Nell’ambito del progetto del CONI UMBRIA denominato “Campioni in cattedra”, la scuola primaria Patrono d’italia ha avuto l’onore e il piacere di incontrare il Campione mondiale ed olimpico di pugilato Roberto Cammarelle. Di fronte ad un pubblico di bambini ed insegnanti, il campione ha raccontato la sua esperienza umana e sportiva sollecitando tante domande da parte delle classi coinvolte. Ecco a voi, qui di seguito, le più significative.
  1. Quali sacrifici hai fatto per il tuo sport?
  2. Lo sportivo non vive il sacrificio…il vero sacrificio che ho vissuto è avvenuto dal 2009 in poi, quando è nato mio figlio Mattia e lasciare la mia famiglia per andare a combattere è stata un po’ dura. Però se prima combattevo per l’Italia, ora combattevo per l’Italia ma soprattutto per la mia famiglia ed è più bello. Quando le cose si fanno con piacere non è un sacrificio.
  3. Quanti giorni ti allenavi alla settimana?
  4. Un atleta vero si comporta tutto l’anno da atleta. Io mi allenavo sei giorni su sette. Solitamente facevamo due allenamenti al giorno, però mi è capitato in alcuni momenti della preparazione di fare tre allenamenti al giorno sei giorni su sette.
  5. Quali erano le sensazioni che provavi quando vincevi e quando venivi sconfitto?
  6. La vittoria è una sensazione meravigliosa, è la stessa sensazione che provate voi quando gli insegnanti vi danno un voto alto. Quando si perde, bisogna riflettere sulla sconfitta. Purtroppo nello sport a volte si perde perché l’avversario è più forte, quindi bisogna accettare la sconfitta e cercare di migliorare.
  7. Quanto è stato importante per vincere la medaglia d’oro avere all’angolo un allenatore Campione del mondo come Francesco Damiani?
  8. L’allenatore in generale è molto importante e va rispettato. Avere Francesco Damiani all’angolo per me è stato molto importante. Lui mi ha raccontato la sua esperienza e io un po’ l’ho vissuta. Lui è stato alle Olimpiadi e in finale ha perso…Alle Olimpiadi di Pechino era con me ed io volevo far riscattare anche lui. Grazie alla mia vittoria è come se avesse vinto anch’egli.
  9. A chi hai pensato quando hai vinto la medaglia d’oro?
  10. Ho pensato alle persone più importanti della mia vita, cioè alla mia famiglia ma anche a me stesso.
  11. Quale dieta seguivi quando praticavi questo sport?
  12. A pranzo mi alimentavo con pasta e carne mentre la cena era a base di carne e verdure. Non mi facevo però mancare qualche dolcetto.
  13. E’ stato più difficile vincere la medaglia olimpica o il campionato mondiale?
  14. Sicuramente è stato più difficile vincere il campionato mondiale.
  15. Quante medaglie hai?
  16. Ne ho tante. Io ho iniziato a fare questo sport per entrare nella storia. Vincere la medaglia mi ha fatto entrare nella storia, perché la medaglia olimpica è per sempre, quindi io sono nella storia del pugilato.
  17. Quale sport avresti scelto se non avessi fatto pugilato?
  18. Io da piccolo ho fatto diversi sport: calcio, basket, pallavolo. Ho scelto il pugilato perché lo preferivo rispetto agli sport di squadra: la vittoria o la sconfitta era determinata soltanto da me stesso.
  19. Qual è stato il tuo incontro più duro?
  20. L’incontro più duro è stato quello della finale olimpica di Londra.
  21. Chi le ha trasmesso la passione per il pugilato?
  22. Quando ero ragazzino, vicino a casa mia c’era una palestra dove si allenavano i pugili. Un giorno sono an-dato ad assistere agli allenamenti e sono rimasto affascinato, così ho iniziato a praticarlo.
  23. Perché alcuni pugili indossano il casco ed altri no?
  24. L ‘ uso dello specifico caschetto protettivo è obbligatorio per tutti gli incontri di pugilato a livello dilettantistico, mentre non è obbligatorio per i professionisti.
  25. Hai trasmesso ai tuoi figli la passione per questo sport?
  26. Io lascio i miei figli liberi di fare le proprie scelte. Al momento non sembrano interessati, però non mi dispiacerebbe se lo praticassero.
  27. Cosa si prova ad essere campione del mondo?
  28. Si prova una sensazione meravigliosa! Mi sono sentito fiero di me stesso, perché sentivo di aver onorato lo sport attraverso l’impegno nel migliore dei modi.