di Luca Pellizzon, Classe 3^ A – A tutti gli amanti del Calcio e soprattutto a chi segue il ruolo del portiere dedico questo mio articolo ad un atleta del passato che i più giovani probabilmente non conoscono, il quale, per le sue doti dimostrate in campo, si è fatto conoscere oltre ai confini del proprio Paese, diventando una vera e propria leggenda del calcio contemporaneo. Mi sto riferendo a Lev Ivanovich Jašin, il quale fu soprannominato il ‘ragno nero’ per la divisa completamente nera che indossava. Era nato a Mosca nel 1929 dove è anche morto nel 1990. Disponeva di un imponente fisico, infatti la sua altezza di 189 cm gli permetteva di avere delle spiccate doti acrobatiche. Per la sua straordinaria autorità nelle uscite, ma anche per la presa sicura è stato considerato un autentico caposcuola. Per la sua particolare dote acrobatica riusciva anche a neutralizzare i calci di rigore. Ne ha parati ben 80. E’ stato l’unico portiere ad aggiudicarsi il Pallone d’Oro ed occupa l’11^ posizione nella Classifica dei migliori calciatori dl XX Secolo. Inoltre, è stato votato come Miglior Portiere del XX Secolo dalla International Federation of Football History and Statistic. Nel 2003 la Russia gli ha conferito il titolo onorifico di Golden Player dell’ultimo mezzo Secolo e cioè dal 1954 al 2003. Nel 2020 il settimanale France Footbal lo ha proclamato miglior portiere superando il nostro Gianluigi Buffon e il portiere della nazionale tedesca Manuel Neuer inserendolo di diritto nel Dream Team del Pallone d’Oro. Nella sua carriera ha disputato ben 812 incontri ed ha mantenuto inviolata la propria porta per 207 volte. Ha sempre giocato nella Dinamo Mosca dove è stato il portiere per 22 anni e con cui ha vinto cinque Campionati e tre Coppe dell’URSS. La sua carriera agonistica era iniziata come portiere della squadra di Hockey su ghiaccio, dove nel 1953 vinse una Coppa Sovietica sempre come portiere della Dinamo Mosca, e passò nel calcio per una emergenza. Fu protagonista della scalata all’Oro Olimpico del 1956 a Melbourne e fu campione nell’Europeo del 1960 in Francia, ma anche Medaglia d’Argento in Spagna nel 1964. Dopo un periodo un po’ opaco disputò un grande Mondiale nel 1966 in Inghilterra parando un rigore al grande Eusebio in Semifinale che gli strinse la mano in campo. Nel 1968 fu dichiarato il più grande sportivo russo di tutti i tempi ed insignito della massima onorificenza sovietica dell’Ordine di Lenin. Si ritirò dall’attività agonistica nel 1971 a 42 anni ed è stato direttore tecnico e poi presidente della Dinamo Mosca, infine vicepresidente della Federazione. A seguito di una emorragia cerebrale nel 1984 ed una conseguente trombo-flebite gli fu amputata una gamba. Nel 1988 accompagnò la nazionale sovietica alle Olimpiadi di Seul dove la squadra di calcio si aggiudicò per la seconda ed ultima volta la Medaglia d’Oro. Purtroppo poco tempo dopo gli fu diagnosticato un tumore allo stomaco e nonostante un intervento chirurgico morì nel 1990 a soli 60 anni di età. Nel 2019 in suo onore è stato prodotto il film biografico della durata di 120 minuti dal titolo ‘Lev Yashin. The Goalee of My Dreams’ prodotto da Oleg Kapanets dove è stato interpretato da Aleksandr Fokin.