//Il NIFO c’è… anche per i detenuti

Il NIFO c’è… anche per i detenuti

di | 2019-06-27T05:29:15+02:00 26-6-2019 23:56|Alboscuole|0 Commenti
MARINA GALLUCCI – Anche quest’anno, in occasione della “Festa della Musica” organizzata dal MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) nel giorno del solstizio d’estate, presso l’istituto penitenziario “G. B. Novelli” di Carinola (CE) è stato presentato un catalogo con codice ISBN di manufatti di ceramica smaltata realizzati dagli studenti-detenuti della Sezione Carceraria di Liceo Artistico dell’I.S. “Agostino Nifo” di Sessa Aurunca (CE), attiva dall’anno scolastico 2010-2011. Il 21 giugno, quindi, presso la casa di reclusione non solo si è festeggiata la musica, come in molte altre città italiane, ma si è anche vissuta una giornata di cultura, di condivisione, di vicinanza e di solidarietà attraverso l’esposizione di tutte le opere confluite nel catalogo. Grande il fermento per l’organizzazione dell’evento, a cui hanno collaborato il “Nifo”, guidato dal Dirigente Scolastico Prof. Giovanni Battista Abbate, e la casa circondariale, diretta dal Dottor Carlo Brunetti, evento ripreso anche dalle telecamere di RAI3, che ha trasmesso il relativo servizio nel TGR Campania andato in onda il 22 giugno alle ore 19.30. All’inaugurazione della mostra, allestita nel teatro del penitenziario, ha partecipato, insieme al Direttore e ad alcuni amministratori locali, anche il Dottor Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà personale, il quale ha voluto poi incontrare e incoraggiare i sette studenti del “Nifo” impegnati nelle prove per l’Esame di Stato 2018/2019. Il catalogo, intitolato Viaggio del Piccolo Principe nel cuore del sogno oscurato, ha preso vita da un lavoro congiunto tra il laboratorio di Ceramica “Fictilia” e due PON nell’ambito del Modulo “L’italiano per non sentirsi soli”, con lettura e analisi testuale dei libri “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry e “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman, attuati. Esso si compone, infatti, non solo delle foto dei manufatti, ma anche delle riflessioni scritte di getto dagli allievi e distribuite in modo volutamente casuale tra le immagini, lasciando poi al lettore stesso la scelta di leggere in modo integrale gli scritti da cui le frasi sono state estrapolate; stimolo e spunto per la realizzazione è stato il tema del viaggio nel cuore degli uomini attraversando il dolore, l’ansia, le paure, il rifiuto, la sensazione di essere continuamente giudicati e visti non più come uomini con emozioni e qualcosa da dare, ma come reati che camminano tra la gente che sa delle loro colpe. “Leggere, dare senso e spessore a significati; emozionarsi e condividere stati d’animo; riflettere e fare propri valori; viaggiare con la mente ed evadere navigando nei diversi modi di affrontare la vita e di essere; incontrare personalità diverse, complesse e superficiali allo stesso tempo; lasciarsi guidare ed educare alla comprensione profonda dei valori da una rosa e da una piccola volpe; confrontarsi e ritrovarsi complici nella bellezza e profondità di una frase (“non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”); sviscerare il significato profondo della parola amicizia: questi gli elementi guida che hanno caratterizzato la produzione del catalogo, il cui titolo racchiude proprio le sensazioni che aleggiavano nell’aula tra i partecipanti e che hanno fatto breccia nei cuori di chi, per motivazioni varie della vita, sta scontando una pena per un reato commesso”. Queste le accorate parole della Dott.ssa Lucia Galdieri, curatrice della mostra e del catalogo, nonché docente dei PON citati, la quale ha pubblicamente ringraziato, oltre al Dirigente Scolastico e al Direttore del Carcere, fautori dell’iniziativa, i colleghi, che, con il loro lavoro attento, hanno permesso la realizzazione delle opere, il personale della casa circondariale, che ha supportato giornalmente le attività, e, in modo particolare, gli allievi, che hanno saputo vivere intensamente i momenti educativi e di ricerca della loro vera essenza. “Il lavoro svolto con gli allievi della Casa di reclusione “Novelli” di Carinola ci ha insegnato che l’essere umano per quanto possa essere segnato da storie di degrado, di sofferenza, di violenza, di poca o scarsa cultura, di vite difficili, resta in ogni caso un uomo con le sue debolezze, le sue paure, capace di emozionarsi per uno sguardo che va oltre gli occhi e tocca il cuore, mettendo a nudo la vera essenza di chi ha indossato per una vita la maschera del duro per scelta o per circostanze”, ha concluso la Dott.ssa Galdieri. E noi non possiamo che constatare l’attenta organizzazione del “Nifo”, il quale, attraverso la Sezione Carceraria del Liceo Artistico, offre ai detenuti l’opportunità di aprirsi al mondo dell’arte e della cultura, oltre alla possibilità di ottenere al termine del percorso un diploma di scuola secondaria di II grado, facendo così germinare in loro il desiderio e la speranza di una nuova esistenza.   Servizio TGR Campania