//IL NATALE IN ASPROMONTE dal 900’ ad oggi

IL NATALE IN ASPROMONTE dal 900’ ad oggi

di | 2020-12-22T10:56:05+01:00 21-12-2020 11:32|Alboscuole|0 Commenti
Le tradizioni Il Natale nell’epoca passata in Aspromonte era ricco di tradizioni. C’erano le tradizioni del cibo ,del gioco, della preghiera e della musica . LE TRADIZIONI DEL CIBO Le tradizioni del cibo non erano molto diverse dalle nostre attuali ;  si mangiavano i torroni ,della frutta secca ,le zeppole con la sarda e i pitrali dei tipici dolci natalizi ripieni di frutta secca, le pitte di Natale, i fichi ripieni di noci e scorzette di mandarini. I cibi tradizionali sulla tavola erano la pasta al ragù, le salsicce arrostite, la “saliprisa “, un pezzettino ciascuno, i broccoli, i finocchi e i mandarini, le cui bucce venivano poi usate per segnare i numeri sulla tombola. LE TRADIZIONI DEL GIOCO Anche le tradizioni del gioco non cambiano per noi oggi . Il gioco delle carte , specificamente le CARTE NAPOLETANE e la “tombolata di Natale “. .Questa tradizione è rimasta ferma nel tempo, ma ce n’erano anche altre, ormai perse, come il gioco delle nocciole “’e nuciji “ e delle monete tirate al muro. TRADIZIONI DELLA PREGHIERA Le trazioni della preghiera sono presenti ancora oggi, e sono tutti i gesti che noi compiamo  seguendo le tradizioni della Chiesa ; i gesti più comuni sono: seguire le novene dell’Immacolata prima e poi del Natale  e soprattutto fare il presepe. Questo tipo di tradizioni era presente in tutte le case. La tradizione dell’ albero è nata nel secondo dopoguerra e si è diffusa a poco a poco. Anche l’albero era di solito naturale: esso veniva preso nelle pinete del nostro Aspromonte. Il presepe  era molto curato ,veniva a volte anche addobbato e decorato sia all’interno che all’esterno; all’interno veniva  anche fatto il laghetto , il fiume con acqua vera, venivano messi i personaggi della tradizione come  “ u ‘mmagatu di stiji”, la lavandaia, la donna che portava il latte a Gesù, i pastori, i Re Magi e, quello che mi ha colpito di più, i soldati di Erode che uccidevano i bambini. insomma, era molto curato, anche nei minimi particolari e preparato con muschio, legni cotone o farina per fare la neve. Non poteva mancare la cometa e l’angelo sulla capanna. LE TRADIZIONI DELLA MUSICA La tradizione musicale è quella della musica suonata dallo zampognaro; questo tipo di tradizione oggi non è molto presente nei paesi, anche se passano ancora per le strade dei piccoli paesi dei ragazzi che suonano organetto e tamburello intonando canti natalizi e rallegrando le vie spopolate a tarda sera. Nelle case si ballava la tarantella, e si cantavano  le canzoni allegre calabresi accompagnati da organetto e chitarra: in casa c’era sempre qualcuno che sapeva suonare. Si raccontavano anche fatti vecchi, spesso comici , stando tutti seduti intorno al fuoco : spesso erano gli anziani e tutti erano lì, incantati ad ascoltare storie già conosciute, ma sempre belle. LA VIGILIA Il giorno della vigilia era dedicato alla preparazione dei cibi. Durante tutto il giorno i bambini mangiavano zeppole, mandarini, torroni e pitte di Natale aspettando la sera. Già dal pomeriggio si cominciava a giocare a carte e a tombola. La sera della vigilia , in ogni famiglia ci si metteva tutti assieme attorno alla tavola, c’erano anche i  figli sposati, i nipoti, i nonni e bisnonni, zii e cugini: non doveva mancare nessuno per non guastare la festa. La cena era la cena più lunga dell’anno. Dopo la cena allegra e felice , ci si riuniva per giocare; i bambini erano invitati dagli adulti a giocare con loro, perché quella sera tutti dovevano stare insieme a divertirsi, ridere e giocare in allegria , prima di andare alla veglia di Natale. e non può mancare la mia poesia del Natale: N’angialu di lu celu s’è calatu Supra Giuseppi ,e discurzu nci ha fattu  nci dissi:-Tu, Giuseppi ,stai squetato non ti pigghjari di timuri e schiantu.   Se tu,di la to’ spusa ,voi sapiri, ha conceputu di Spiritu Santu. Scii!Bellu fruttu ,chi nd’havi a veniri , mu si prejia lu mundu tuttu quantu   Laura Monterosso