//I cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici

di | 2020-02-14T16:47:19+01:00 14-2-2020 16:47|Alboscuole|0 Commenti
di Di Marco Ludovica – 1^C- Stiamo già vivendo i terribili effetti del riscaldamento globale, che consiste nell’aumento della temperatura media della superficie terrestre, quali ad esempio il mutamento delle condizioni metereologiche e l’innalzamento del livello del mare. Le emissioni di CO2 e di altri gas dovute alle attività umane ne sono la causa principale. In base alle attuali concentrazioni di gas serra nell’aria, probabilmente entro la fine del XXI secolo, l’aumento della temperatura supererà 1,5°C rispetto al periodo dal 1850 al 1990. Ci sono altri dati preoccupanti che ci invitano a provvedere al più presto:
  • Dal 1880 al 2012 la temperatura media globale è aumentata di circa 0,85°C. Per ogni grado in aumento, il raccolto del grano cala del 5% circa.
  • Gli oceani si sono riscaldati, la neve e il ghiaccio sono diminuiti e il livello del mare si è alzato. Dal 1901 al 2010, il livello medio dei mari è aumentato di 19
  • Dal 1990 le emissioni globali di diossido di carbonio sono aumentate del 50%
  Attualmente, esistono delle soluzioni accessibili per permettere ai paesi di diventare economie più pulite. Il ritmo del cambiamento fortunatamente sta accelerando poiché sempre più individui usufruiscono di energie rinnovabili e compiono delle azioni che riducono le emissioni. Il riscaldamento globale è una questione che richiede decisioni coordinate a livello internazionale e cooperazione al fine di aiutare i Paesi in via di Sviluppo a muoversi verso un sistema economico a bassa emissione di carbonio. I sotto-obiettivi prevedono di migliorare l’istruzione, di aumentare la sensibilità su questa tematica, di assicurarsi che i partiti dei Paesi sviluppati mantengano gli impegni per combattere il cambiamento climatico e di organizzare e gestire degli interventi inerenti al riscaldamento globale nelle nazioni in crescita. Sul piano internazionale, di grande importanza è  il Protocollo di Parigi che ha l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura globale di questo secolo. Per ottenere questo risultato, il recente trattato deve mettere in atto nuove politiche, soluzioni, tecnologie e finanziamenti per garantire che il picco massimo di emissioni globali venga raggiunto entro 10 anni, per dare il via alla decarbonizzazione dell’economia globale e per ottenere la neutralità climatica nella seconda metà del secolo. Pertanto, sarà necessario promuovere l’utilizzo di energie pulite e rinnovabili, favorendo la gestione sostenibile di ecosistemi che possano assorbire   le rimanenti emissioni di gas serra. Allo stesso tempo, i cittadini dovranno adattarsi alle nuove misure per il clima. Le attuali norme per combattere il mutamento climatico, tra cui il Protocollo di Kyoto, hanno ridotto i costi di utilizzo e promosso lo sviluppo di energie rinnovabili. I target del punto 13 favoriscono altri obiettivi dell’agenda 2030 tra cui il 7: “Assicurare l’accesso a sistemi di energia moderni, sostenibili, sicuri e a prezzi accessibili per tutti” e meno esplicitamente l’SDG 8, che include l’importanza di un “lavoro dignitoso per tutti”. Sul piano nazionale, l’Italia nel 2017 ha prodotto diverse novità: un Piano Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC), una Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSS) e un Piano Nazionale Clima ed Energia che, come richiesto dall’Unione Europea, dovrà integrare i temi dell’energia con quelli ambientali. Secondo l’analisi dell’ASviS, per realizzare l’obiettivo del contenimento della temperatura entro 1,5°C, è necessaria una riforma fiscale ecologica, al fine di finanziare le tecnologie low carbon e di promuovere l’occupazione. Si ritiene che gli obiettivi dell’accordo non si potranno raggiungere senza interventi mirati come l’introduzione di un limite che riguarda il carbonio per i settori energetici ed energivori e una riforma fiscale per gli altri settori. È ovvio che non ci siano soluzioni rapide e che è necessario collaborare per riuscire nello sviluppo sostenibile. Gli SDG proposti puntano al pieno successo entro il 2030. Entro questo termine, il Protocollo di Parigi avrà già catalizzato i procedimenti a livello globale che porteranno al raggiungimento del livello più alto di emissioni di gas ad effetto serra, sulla via di un futuro caratterizzato dalla neutralità climatica.