//I Bucaneve- quelli che fioriscono sempre -di Flavia Bucci ID

I Bucaneve- quelli che fioriscono sempre -di Flavia Bucci ID

di | 2020-05-22T17:08:30+02:00 22-5-2020 17:08|Alboscuole|0 Commenti
Storie di prigioni, prigionieri ed altre prigionie La nostra libertà non dipende solo dallo stare o meno in un carcere; spesso, infatti, ci sentiamo in catene anche quando non abbiamo apparentemente limiti o obblighi e non dobbiamo rendere conto a nessuno. In realtà ci si può sentire prigionieri di un corpo e persino di un amore! Pensiamo, ad esempio, a tutte quelle persone che hanno un disturbo di identità di genere: le loro caratteristiche sessuali fisiche sono opposte al sesso al quale psichicamente sentono di appartenere. Queste persone certamente vivono il loro corpo come una prigione ed hanno un desiderio immenso di liberarsene, di comportarsi come una persona dell’altro sesso e di possedere le sue stesse caratteristiche fisiche. Ci sono poi tantissime altre persone, soprattutto donne e ragazze adolescenti, che non accettano il proprio aspetto fisico o perché magari hanno qualche difetto o semplicemente perché vorrebbero essere “perfette”, visto che sono costantemente bombardate da immagini irrealistiche di bellezza. Queste persone arrivano addirittura ad odiare il proprio corpo che vedono come un nemico; non si accettano, non vivono serene ed arrivano anche a farsi del male pur di cambiare la loro forma fisica e la loro apparenza di cui si sentono prigioniere. Anche un amore, magari violento, può rendere prigionieri! Sempre più spesso, purtroppo, i telegiornali ed i giornali ci parlano di atti di grave violenza commessi all’interno delle mura domestiche. La violenza in famiglia a volte può essere cosi grave da arrivare anche all’omicidio. E la violenza fisica è sempre accompagnata anche dalla violenza psicologica che rende le vittime prigioniere dei loro aguzzini. Queste violenze subdole, che subiscono generalmente le donne, rendono la vita un inferno impossibile da vivere; la paura, le minacce, la dipendenza economica costringono quasi sempre a subire in silenzio e cosi la propria famiglia diventa una prigione a tutti gli effetti. Da qualche anno, soprattutto in Italia, le scarpe rosse sono diventate il simbolo contro il femminicidio e la violenza sulle donne in generale ed il 25 novembre, Giornata internazionale per I’eliminazione della violenza contro le donne, molte piazze italiane accolgono centinaia di scarpe rosse.