//Gli uomini di scienza che hanno fatto la storia: Edward Jenner

Gli uomini di scienza che hanno fatto la storia: Edward Jenner

di | 2023-02-16T18:12:21+01:00 16-2-2023 18:12|Alboscuole|0 Commenti
Il vaiolo al pari della peste in Europa ha causato molte morti (fonti storiche ci testimoniano che una persona malata su sei moriva). Purtroppo coloro che sopravvivevano ne portavano le cicatrici deturpanti per tutta la vita. Il medico inglese Jenner ha introdotto, per la prima volta nella storia, correva l’anno 1796, la vaccinazione contro questa terribile malattia virale e per questo è considerato il padre dell’ immunologia. Jenner è stato un grande studioso e appassionato di medicina che merita di essere conosciuto per questa sua geniale intuizione. Allora, con un salto all’indietro di circa due secoli immaginiamo di incontrarlo nel freddo atrio del suo ospedale……. ● Gentilissimo dott Jenner cosa Le ha permesso di avere la geniale intuizione alla base della sua grandiosa scoperta? Durante il mio lavoro ho sempre cercato di applicare il metodo scientifico sperimentale. Per questo nella disperazione di trovarmi quotidianamente davanti a tante vittime di vaiolo ho iniziato ad osservare attentamente quanto stava accadendo. Così capii che le mungitrici della campagna spesso venivano colpite dal vaiolo ma in una forma molto leggera e successivamente non si ammalavano più. Quindi ipotizzai l’esistenza di due forme diverse di vaiolo: il vaiolo delle mucche che sull’uomo era causa di una lieve malattia e un vaiolo umano che era invece devastante. Tuttavia la forma delle mucche conferiva comunque protezione. ● Che tipo di esperimenti ha quindi condotto per provare quanto da lei ipotizzato? Estrassi del materiale da una pustola di una mungitrice che era stata colpita dal vaiolo e lo inoculai coraggiosamente in un bambino sano di otto anni. Dopo una settimana il ragazzo cominciò ad avere i primi sintomi come mal di testa, sensazione di freddo, dolore all’ascella, ma nel giro di qualche giorno per fortuna quel ragazzo guarì. Dopo circa un mese e mezzo prelevai quindi del materiale da una pustola di una persona infettata con vaiolo umano e lo inoculai anche questo nello stesso ragazzo. Ma questa volta il ragazzo non ebbe alcuna reazione, né presentò alcun sintomo della malattia: aveva sviluppato anticorpi. ● Lei già all’epoca parlava di vaccino, ha coniato un termine ancor oggi in uso in medicina…. In realtà, la parola ‘vaccino’, ai miei tempi, indicava il vaiolo che attaccava le mandrie (vaccino nel senso ‘di vacca’), mentre da quel momento in poi è stato esteso a qualsiasi sostanza in grado di impedire lo sviluppo di una malattia grazie alla immunità che induce. ● Come la Comunità scientifica accolse la sua straordinaria scoperta? Ovviamente male, con molto scetticismo. Ricordo che alla fine del 1796 inviai un articolo alla Royal Society a Londra, descrivendo 13 casi di soggetti immunizzati con il vaiolo bovino (ovviamente la mia scoperta doveva essere ripetibile). La Royal Society rifiutò di pubblicare l’articolo ma decisi di renderlo noto a mie spese. In breve tempo più di 100.000 persone furono “vaccinate” in tutta Europa. Nel 1800 fu introdotta la vaccinazione nell’esercito inglese, addirittura nel 1805 Napoleone impose la “vaccinazione” a tutte le sue truppe, ed 1 anno più tardi la vaccinazione fu estesa alla popolazione francese. ● Le sono mai stati assegnati dei premi per questa scoperta che ha salvato il genere umano? Nel 1802 la Camera dei comuni mi diede un dono nazionale di diecimila sterline e nel 1807 un altro dono di ventimila sterline; ma ciò che mi riempì più di gioia fu la solenne inaugurazione nel 1803 del Jenner Institute di Londra. ● Allora Le racconto anche che nel 1857 addirittura a Trafalgare Square è stato eretto un monumento in suo onore che purtroppo non è riuscito a vedere essendo morto il 26 gennaio 1823. Mi perdoni un’ultima domanda mi ricorda dove e quando è nato? Certamente, 17 maggio 1749 a Berkeley nel Gloucestershire. ● Quindi la sua scoperta è avvenuta quando aveva solo 47 anni, complimenti davvero. Ma ha sempre avuto passione per la medicina? Per la medicina e la scienza, ho studiato chirurgia presso il cerusico di Sudbury e nel 1770 mi recai a Londra dove divenni allievo e amico di John Hunter. Il mio grande maestro scozzese noto per essere stato fautore della necessità di fondare la chirurgia sulla ricerca e sulla sperimentazione. Samuele S.  IIA