//GLI ALCOLICI E I MINORI di Teresa Fiorelli 2^G

GLI ALCOLICI E I MINORI di Teresa Fiorelli 2^G

di | 2019-02-11T17:27:21+01:00 11-2-2019 17:27|Alboscuole|0 Commenti
  Il consumo di alcolici tra i giovani è diventato un problema sempre più grave soprattutto a causa dell’età sempre meno elevata dei bevitori. Purtroppo l’alcol spesso non è ancora visto come un fattore di rischio e non si parla abbastanza dei danni che può provocare. Si parla molto di più dei rischi gravi collegati all’uso delle droghe mentre si sottovalutano le conseguenze a volta addirittura letali che può portare il consumo di alcolici, ciò anche perché il consumo di alcolici fra i minori è un fenomeno che si è diffuso da poco tempo e che all’inizio è stato forse un pochino sottovalutato. Il vino è stato spesso visto come simbolo della nostra terra, veniva definito dagli antichi il nettare degli dei ma, senza rinnegare gli effetti benefici che il consumo moderato può avere su un fisico adulto, bisogna però evidenziare i danni enormi che può arrecare sul fisico di un minore. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda da tempo la totale astensione dall’alcol fino al compimento della maggiore età. Prima di allora infatti, l’organismo non è in grado di metabolizzarlo e anche piccole quantità possono esporre a danni irreparabili. L’alcol può causare cirrosi epatica, ulcera gastrica, disfunzioni renali, disturbi cognitivi. Negli ospedali italiani, purtroppo, sono in costante aumento i ricoveri di minorenni che arrivano il fine settimana al pronto soccorso già in coma etilico perché, in un fisico giovane, tale eventualità, si verifica molto più facilmente che in un adulto, proprio per l’incapacità del fisico del minore di metabolizzare grandi dosi di alcol. La mancanza di lucidità causata dall’alcol è inoltre spesso causa di gravi incidenti stradali, si diventa una minaccia non solo per se stessi ma anche per gli altri. Il consumo di bevande alcoliche non produce inoltre, gli stessi effetti tra i ragazzi e le ragazze. Le ragazze infatti, metabolizzano molto più lentamente l’alcol, precisamente la loro capacità è inferiore di quattro volte rispetto a quella maschile, in conseguenza di ciò si ubriacano più velocemente. Le più magre inoltre, impiegano più tempo a ritornare lucide, tutto ciò può portare a volte delle ragazzine a diventare più facilmente vittime indifese di violenze. L’alcol è purtroppo visto spesso come un mezzo per essere brillanti, si sottovaluta l’idea della dipendenza e dei danni a cui si può andare incontro. Spesso terrorizza solo l’idea di non far parte del gruppo, gruppo formato a volte unicamente da ragazzini che pensano di stare insieme ma, in realtà, sono soli e fragili, non desiderano nulla perché hanno già tutto e ciò invece di farli felici li ha resi solo più deboli e insoddisfatti. Io credo che, senza dimenticare l’importanza della vera amicizia, la vera forza non sia nello stare a tutti costi nel gruppo ma è nel saper camminare anche da soli. Se non si condividono le scelte degli altri, bisogna saper camminare sicuri, con la serenità e la gioia che può dare solo il sapere di stare percorrendo la strada giusta, diretti verso obiettivi che vanno al di là del piacere momentaneo ed effimero che può dare l’alcol o qualsiasi altra droga.