//GEOMETRIA “LUCENTE”

GEOMETRIA “LUCENTE”

di | 2019-04-11T21:09:59+02:00 11-4-2019 21:09|Alboscuole|0 Commenti
Sabato, 6 Aprile, noi della classe I B del Liceo Classico “D. Morea” abbiamo deciso di partecipare ai laboratori organizzati a Noicattaro durante la settimana del “Libroscopio”.
Che dire? Un’esperienza molto formativa, durante la quale ci siamo potuti trasformare in piccoli detectives alla ricerca delle forme geometriche presenti nel territorio del paese.
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Nonostante solo una di noi fosse nojana, grazie alla professoressa Lucente, docente di Analisi Matematica presso l’Università degli Studi di Bari, ci siamo subito sentiti del posto e, muniti di una scheda di forme, dalle più comuni a quelle più insolite (la cicloide, il concoide, la triqueta, ecc.), abbiamo ricercato le geometrie più intriganti del luogo: ogni palazzo, partendo dal più antico e finendo con quello più moderno, era da guardare con occhi più attenti, cogliendo il presente, l’assente, il mancante…
 Ma i palazzi non sono stati gli unici protagonisti di questa nostra avventura: con un po’ di fantasia e di occhio, le più disparate forme geometriche potevano essere riconosciute negli elementi architettonici di uso quotidiano: nelle fontane, ad esempio,  si potevano cogliere le curve più intriganti e addirittura la quarta dimensione, quella dello spazio-tempo, e superficialmente nessuno di noi se ne era mai accorto.
Dal centro moderno, ci siamo spostati in quello storico, dove abbiamo ritrovato, scoprendola, l’influenza di tutte quelle popolazioni che sin dall’arrivo dei Greci in Puglia, hanno contribuito alla formazione di una popolazione come la nostra, con una cultura ricca e varia che ha influito anche sull’architettura.
Palazzi con bifore di età normanno-sveva, chiese romaniche con campanili in stile gotico, una curiosa fontana con alla base tre tartarughe: insomma, un paese che, pur avendo subito l’influenza di così tante popolazioni, dagli stili tanto diversi, presenta le sue strutture in una maniera così armoniosa da lasciarci stupefatti: l’armonia nascosta e insospettata ha rapito i nostri occhi e il nostro cuore, affinando il nostro gusto per il “bello”.
Abbiamo notato che ogni elemento architettonico, dal più piccolo al più grande, possiede al suo interno forme e curve, ed è questo che la professoressa Lucente ha tenuto a sottolineare: guardandoci attorno, possiamo comprendere quanto la matematica e la geometria siano presenti, concrete, legate al nostro quotidiano, non semplicemente materie da studiare a scuola. Esse sono apparse in un modo nuovo ai nostri occhi di classicisti: di fondamentale importanza per la vita di ogni giorno, strumenti in grado di permetterci di realizzare i sogni, senza i quali non avrebbe senso l’esistenza.
E’ bello pensare che siamo circondati da così tanto “bellezza”, tutta ancora da scoprire, vicino a noi: che qualcuno prima di noi abbia pensato a rendere il paese o la città in cui viviamo così armoniosi e preziosi, che le forme geometriche ci circondano, nascondendosi nelle strutture che quotidianamente frequentiamo.
E’ un approccio che andrebbe istituzionalizzato, in chiave ecologica, ambientalista. Nessuno messo in condizione di cogliere e comprendere la bellezza, la rarità, l’eccezionalità, la ricchezza sprecherebbe, sporcherebbe, deformerebbe con interventi scarsamente rispettosi della storia e dell’arte di un luogo. Nessuno capace di cogliere l’armonia la getterebbe nel fango.
EMMA PEDONE, I B
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