FOREVER

di | 2019-05-21T22:57:27+02:00 21-5-2019 17:18|Alboscuole|0 Commenti
di Valeria Perfetta (2^ B)  –  Il vero amore : tre parole, minuscole, eppure con un significato enorme. Che cos’è il vero amore?  Ve lo siete mai chiesto veramente? È quell’amore che supera tutti gli ostacoli, tutte le avversità, si ritrova sempre, nonostante i continui litigi. Dovrebbe essere questo il significato del vero amore, ma secondo me è molto di più. Vi voglio raccontare una storia. Parla di due ragazzi, Marica e Dante, molto amici sin dal primo giorno di scuola elementare. Dal primo momento in cui lui la vide, si innamorò perdutamente. Aveva solo 6 anni; questo sentimento, però, non era ricambiato. Purtroppo la ragazzina si era invaghita di un altro bambino, Michele e questa volta il sentimento era ricambiato. I due piccoli subito si “fidanzarono” e restarono insieme per più di due anni. Iniziarono a sorgere dei problemi, quando Marica capì che Dante per lei era più di un semplice amico. In quarta elementare la ragazzina iniziò ad avvicinarsi di più a lui, anche se continuò ad essere “fidanzata” con l’altro ragazzino. L’amico era sempre più preso dalla bambina e soffriva, poiché era consapevole del fatto che non fosse sua. Arrivati in quinta elementare, Marica lasciò Michele, perché aveva capito che non provava più niente per lui. Nei riguardi di Dante la faccenda era ben diversa. Per tutti e cinque gli anni l’amico le aveva chiesto costantemente di essere la sua ragazza, ma lei rispondeva sempre con un no. Nell’ultimo anno la situazione cambiò. L’amico sembrava essersi arreso, in quanto aveva compreso che Marica non apparteneva a lui. Solo un’ultima volta glielo chiese e la risposta della bambina fu nuovamente negativa, perché lei in realtà temeva che, se fosse finito tutto, avrebbe perso il suo migliore amico. In prima media venne riproposta la domanda e la risposta fu la stessa. Lui non le parlò più, anzi, iniziò ad offenderla per le sue forme e, nonostante questo, lei continuò ad amarlo. Passati i tre anni delle medie, però, i due ragazzi, apparentemente, erano diventati degli sconosciuti con dei ricordi in comune. Gli anni passavano e loro più crescevano e più si allontanavano. Tuttavia ci furono sempre dei continui gesti, atteggiamenti che facevano capire che tra i due c’era ancora qualcosa. Si capiva anche solo da come si guardavano; erano sguardi diversi da tutti gli altri, erano pieni di premura, ma anche pieni di dolore. Loro si amavano, eppure non se lo erano mai detti. Nell’ultimo anno di scuola superiore i due si allontanarono ancora di più. Marica capì che Dante non era più lui. Capì che il bambino di cui si era innamorata ormai non c’era più: era cambiato, era cresciuto. Finite le scuole, si persero definitivamente. Lei partì, andò a Milano per realizzare il suo sogno di diventare un’astronoma. All’età di 25 anni ritornò nel suo paese natale. La sera dopo il suo ritorno, uscì con una sua amica. Lo vide e le venne un colpo al cuore, che quasi si fermò; sentì le farfalle nello stomaco, provò dolore. Era ancora innamorata. Lui era cambiato, quasi non lo riconosceva. Aveva un atteggiamento diverso, sembrava più maturo. Quella sera lui si avvicinò a lei e la salutò. Da quel momento si ritrovarono e non si lasciarono più. Ora Marica ha 85 anni e lui non c’è più. “Mi manca moltissimo – racconta – ma sapete cosa mi ha detto prima di andare via? Mi ha sussurrato all’orecchio: << Ci vediamo in paradiso, amore mio!>>. So che mi sta aspettando lassù”.