//Eduard Jenner e il primo vaccino della storia

Eduard Jenner e il primo vaccino della storia

di | 2020-02-21T20:16:50+01:00 21-2-2020 20:16|Alboscuole|0 Commenti

Edward Jenner nacque il 17 maggio 1749, nella cittadina di Berkeley, nel Sud-Ovest dell’Inghilterra. Era l’ottavo dei nove figli del Reverendo Stephen Jenner e di sua moglie Sarah.

Sin da bambino fu istruito secondo un’educazione classica ed era particolarmente dotato per il Latino.

I genitori morirono molto presto, lasciando con sua sorella Mary e suo fratello Stephen in giovanissima età. Mary fu per lui quasi una seconda madre e suo fratello maggiore Stephen fu un padre tanto che resero meno difficile la sua crescita.

Nel 1756, all’età di sette anni, Edward fu mandato a studiare presso la scuola di Grammatica di Cirencester; all’età di 14 anni egli divenne apprendista per 7 anni presso Mr. Daniel Ludlow, un Surgeon di Chipping Sodbury, dove egli acquisì l’esperienza necessaria per diventare Surgeon lui stesso. Il Surgeon era una persona, spesso senza studi, ma veloce nell’usare il bisturi, quindi simile ai nostri chirurghi.

All’età di ventuno anni Edward decise di andare a Londra per imparare la Pratica ospedaliera e decise di affidarsi a John Hunter, medico scozzese, ma soprattutto grande Surgeon. Jenner divenne il miglior allievo di John Hunter e il suo tempo veniva suddiviso tra pazienti e ricerche. Ogni giorno Jenner e Hunter andavano avanti e indietro tra il St. George’s Hospital e il Westminster Hospital.

Oltre agli studi di Medicina, si dedicò allo studio delle mongolfiere, Jenner costruì e collaudò due volte il suo pallone a idrogeno, e del cuculo, soffermandosi sulle abitudini di nidificazione del cuculo.

Fu nel 1796 che Jenner fece i primi passi del lungo processo che portò alla totale scomparsa del vaiolo, il flagello dell’umanità. Per molti anni egli aveva ascoltato i racconti che affermavano che le mungitrici erano protette naturalmente dal vaiolo, dopo aver contratto il vaiolo bovino o cowpox.

Il cowpox è una leggera infezione virale delle mucche, che causa poche piccole sacche purulente sulle mammelle, con lievi disturbi. Le mungitrici talvolta contraevano il cowpox dalle mucche; in questo caso esse avevano malesseri per alcuni giorni, in seguito si formavano poche sacche virali, solamente a livello delle mani, e il decorso era sempre positivo. Ragionando su questi argomenti Jenner ipotizzò che il vaiolo vaccino proteggeva dal vaiolo, ma anche che potesse essere trasmesso da una persona all’altra come protezione.

Il vaiolo è stata una malattia infettiva causata da due varianti del virus Variola, la Variola maior e la Variola minor. La malattia è anche conosciuta con i termini latini Variola o Variola vera, mentre il termine inglese Smallpox venne coniato nel Regno Unito nel XV secolo per distinguerla dalla sifilide, denominata Greatpox.

Il virus del vaiolo si localizza a livello della piccola circolazione della cute, del cavo orale e della faringe. A livello cutaneo si manifesta con un’eruzione di macchie rosse in rilievo e, successivamente, con vesciche  piene di liquido.

Si ritiene che il vaiolo sia emerso nella popolazione umana circa nel X millennio a.C. e la prima prova fisica si può far risalire al rash pustoloso rilevato sulla mummia del faraone Ramses V. Si è stimato che la malattia abbia ucciso circa 400.000 europei ogni anno durante il XVIII secolo e sia stato responsabile di un terzo di tutti i casi di cecità.

Tra fine Settecento e inizio Ottocento in Europa il vaiolo ebbe un incremento allarmante. Esso aveva una mortalità del 30-35% e le complicanze determinavano cicatrici caratteristiche, soprattutto al volto, nel 65–85% di coloro che riuscivano a sopravvivere; a volte si manifestavano anche, cecità, come conseguenza di ulcere alla cornea e deformità degli arti, a causa di episodi di artrite.

Di tutte le persone infettate morirono circa il 20-60% degli adulti e l’80% dei bambini.

Nel maggio del 1796 una mungitrice, Sarah Nelmes, consultò Jenner per un’eruzione cutanea che aveva su una mano. Egli disse che si trattava di cowpox e Sarah confermò che una delle sue mucche aveva di recente avuto il cowpox. Edward realizzò che questa era la sua opportunità di testare le proprietà protettive del cowpox, trasmettendolo a qualcuno che non si era mai ammalato di vaiolo umano. Egli scelse James Phipps, il figlio di 8 anni del suo giardiniere. Il 14 maggio 1796 egli praticò alcune incisioni su un braccio del piccolo James ed introdusse in esse materiale estratto da una delle pustole della mano di Sarah. Pochi giorni dopo James manifestò una forma leggera di cowpox, ma si riprese benissimo in una settimana. Così Jenner ebbe la prova che il cowpox poteva essere trasmesso da una persona ad un’altra, così come avveniva tra una mucca e un uomo. Il passo successivo, molto rischioso, fu vedere se il cowpox avrebbe ora protetto James dallo smallpox. Il 1 luglio Jenner inoculò il virus del vaiolo umano a James. Come Jenner aveva pensato, e con suo grande sollievo, non si sviluppò alcuna malattia. Jenner aveva così dimostrato che l’inoculazione con l’innocuo cowpox, immunizzava contro lo smallpox. A questo esperimento ne seguirono molti altri.

Jenner decise di chiamare la nuova procedura Vaccinazione, che deriva da vaccinus cioè vacca. A Londra la vaccinazione divenne popolare grazie alle attività di altri medici, convinti della validità degli esperimenti di Jenner, che iniziarono a promuoverla.

Malgrado errori, molte controversie e cavilli, l’uso del vaccino si diffuse rapidamente in Inghilterra e, entro il 1800, aveva raggiunto anche la maggior parte degli altri paesi europei.

Napoleone Bonaparte, dopo aver appreso la grande scoperta, fece vaccinare suo figlio e s’affrettò ad istituire nell’Impero 25 centri di vaccinazione antivaiolosa, rendendola obbligatoria per tutti i militari. Lo stesso Napoleone conferì a Jenner una medaglia nel 1804.

Si ritiene che il vaiolo sia stata la causa di 300-500 milioni di decessi durante il XX secolo. Solo nel 1967, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, 15 milioni di persone contrassero la malattia e di questi 2 milioni morirono. Dopo una massiccia campagna di vaccinazione portata avanti dal XIX secolo e condotta con un imponente sforzo congiunto tra il 1958 e il 1977, l’OMS ha dichiarato nel 1979 la malattia eradicata, dopo che l’ultimo caso di vaiolo contratto era stato diagnosticato in Somalia nel 1977.

Si è trattato dell’unica malattia eradicata nella storia dell’umanità fino al 2011, quando la peste bovina ha subito lo stesso destino.

Data l’eradicazione della malattia, la vaccinazione obbligatoria è stata sospesa a partire dagli anni ’70 e ’80 in tutti i Paesi. In Italia, la vaccinazione venne sospesa nel 1977 e definitivamente abrogata nel 1981.

M. Elettorale- F. Gammarota- N. Miglio- I. Pistillo- A. Rinaldi 2^I