//“Dipendenza da droga”: da un film spunti di riflessione per noi ragazzi

“Dipendenza da droga”: da un film spunti di riflessione per noi ragazzi

di | 2020-03-03T21:31:30+01:00 3-3-2020 19:09|Alboscuole|0 Commenti
Venerdì 31 gennaio, durante la “Settimana dello studente”, mentre gran parte delle classi prime partecipavano ad un incontro con rappresentanti dell’Associazione “Albatros”, all’interno delle altre classi, è stato trattato il tema la ‘Dipendenza da Droga e Alcool’ accompagnata dalla visione del film ‘’Sulla mia pelle ‘’. Il film si concentra sulle notizie che vanno dall’arresto di Stefano Cucchi sino al decesso. La drammatica vicenda è piuttosto nota alle cronache e per anni è stato al centro di discussione nell’opinione pubblica. Stefano Cucchi è morto il 22 ottobre 2009 all’età di trentun anni mentre si trovava in custodia cautelare nell’ospedale “Sandro Pertini” di Roma, una settimana dopo essere stato arrestato per possesso di stupefacenti. Il film lascia trasparire una verità che coincide con quella che la famiglia Cucchi, da quasi dieci anni, ha cercato di portare alla luce. È cioè che la morte del ragazzo non fosse stato un fatto accidentale ma causata dal pestaggio cui era stato sottoposto nelle ore successive all’arresto. Il film ci ha molto colpiti e ci ha fatto riflettere su problemi che sono vicini alla nostra realtà quotidiana, anche se spesso non ce ne accorgiamo. Quello che è successo a Stefano può capitare a chiunque di noi. L’abuso e la dipendenza da sostanze stupefacenti sono un dramma della condizione giovanile. Nei casi più gravi vi può essere il bisogno di farne abuso più volte nell’arco di una giornata. I più coinvolti sono i giovani. Spesso geneticamente queste droghe sono modificate e presentono altissime concentrazioni di THC e determinano effetti psichici. Inoltre, anche quando in assenze della sostanza compaiono sintomi di astinenza, che variano a secondo delle sostanze impiegata. Secondo noi le persone che fanno abuso di queste sostanze, sono maggiormente i ragazzi ove non hanno famiglie che li seguono, ma spesso anche gruppi di amicizie ti coinvolgono in queste situazioni e per non sentirti inferiore a loro capita di accettare e senza rendertene conto ti fai del male. ANTONELLA CARUOCCIOLO  E GIOVANNA ISTRIA (3^ C)