//DICIAMO BASTA ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

DICIAMO BASTA ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

di | 2019-12-04T22:15:05+01:00 4-12-2019 22:15|Alboscuole|0 Commenti
  ——      di Alessandro Costa della III B——- La violenza sulle donne è una problematica che va avanti da secoli; ciononostante solo negli ultimi anni l’attenzione si è focalizzata sulla questione.   Basti pensare che in Italia ne viene uccisa una ogni tre giorni, il  che equivale a 122 donne  all’anno. Ciò che  è inaccettabile è la mentalità distorta che si intravede chiaramente dietro questo fenomeno deplorevole. Addirittura un italiano su dieci ritiene giusta la violenza sulle donne. Uno su quattro è d’accordo nel criticare violentemente le donne per il loro modo di vestire, mentre quasi un italiano su cinque ritiene giusto che l’uomo controlli e si intrometta nella privacy della propria compagna. Uno dei dati più preoccupanti è che solamente il 2% delle donne ,vessate o addirittura violentate dal proprio uomo, denuncerebbe l’accaduto; senza dubbio ció è dovuto alla pressione psicologica a cui la vittima è immancabilmente soggetta. Per fortuna, al giorno d’oggi esistono molte associazioni contro la violenza sulle donne e numeri verdi ai quali le donne, che hanno subito abusi, possono rivolgersi. Ma, come ho detto, non sempre le donne hanno il coraggio di farsi avanti e lottare per i loro diritti. Il 25 novembre, è stata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e, per ricordare questa ricorrenza, anche gli sportivi impegnati in gare in quella giornata , avevano un segno rosso sul volto, per non dimenticare! Questa data è stata scelta per ricordare le sorelle Mirabal che, nel 1960, nella Repubblica Domenicana furono uccise poiché non si piegarono alle regole autoritarie e sessiste del dittatore Rafael Leònidas Trujillo. Costui mandò i suoi uomini per ucciderle e poi buttare la loro auto a mare per simulare un incidente stradale. I loro resti furono conservati dalla loro quarta sorella, che trasformò la loro casa in un vero e proprio  museo. In seguito  le povere spoglie furono trasferite nel Museo Nazionale di una città vicina, che è stata rinominata Mirabal. La verità riguardo questo scandalo fu resa pubblica solo quando il dittatore venne ucciso poco tempo dopo, nel 1961. Ancora oggi molte donne, in tutte le parti del mondo, combattono per difendere la loro libertà . Un grande esempio ce lo dà Malala Yousafzai, una giovane attivista pakistana che, all’età di soli undici anni, pubblicò un blog, sotto falso nome, contro il regime dei talebani del suo paese, contrari ai diritti delle donne e al diritto all’istruzione. Quando fu scoperta, un terrorista le sparò alla testa il 9 ottobre 2012 sull’autobus scolastico che la portava a casa da scuola. Subì un grave intervento e fu molto fortunata a sopravvivere. Da allora continua a combattere per il diritto all’istruzione femminile ed è stata anche la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2014. La ragazza è tornata solo una volta nel paese natìo nel 2017, ma è costretta a essere sempre sotto protezione, perché continuamente minacciata dal regime dei talebani che vogliono eliminarla. Una forma spregevole di violenza contro le donne, forse la principale, è rappresentata da quella sessuale, in virtù della quale una donna è costretta a  a compiere atti sessuali contro la propria volontà. Accade dappertutto, per strada, al lavoro, a scuola e addirittura anche in famiglia, dove bisognerebbe sentirsi protetti e al sicuro. E’ inaccettibile ai nostri giorni. Accade anche con le bambine che, ingenue, non capiscono subito il pericolo e non si allontanano da questi uomini atroci, che spesso per nascondere le loro crudeltà ne provocheranno anche la morte. Voglio concludere citando proprio una frase di Malala: “Un libro, un bambino, un insegnante e una penna possono cambiare il mondo.” Ciò vuol dire che la cultura e la buona volontà possono aiutare a risolvere un problema inaccettabile. Le donne hanno il diritto di essere libere ed ognuno di noi è chiamato ad impegnarsi attivamente affinché ciò avvenga in ogni parte del mondo.