//DIARIO DI UN TEMPO SOSPESO n.29 di Giovanna Panzera di I B

DIARIO DI UN TEMPO SOSPESO n.29 di Giovanna Panzera di I B

di | 2020-05-15T09:00:47+02:00 15-5-2020 9:00|Alboscuole|0 Commenti
  Caro diario, oggi è stato bello, perché la giornata era soleggiata e mi è venuto in mente quando,ogni mercoledì,con i miei amici del cuore ci incontravamo, dopo scuola, a mangiare una pizzetta in attesa dell’inizio del Pon di arte. Allora ci sentivamo liberi come il vento! Eravamo sereni, ci rincorrevamo in piazza e mangiavamo le pizzette. Ridevamo e scherzavamo senza poter certo immaginare che non ci saremo visti per chissà quanto tempo… Certo allora davo tutto per scontato. Pensavo che quella “pizzetta” durasse almeno fino alla fine della scuola. Era diventata una routine, una normalità e quella normalità a me piaceva, perché mi dava una certa sicurezza, mi faceva stare bene. Ed oggi? Tutto è cambiato. Siamo costretti a restare a casa, lontano da tutto e tutti, in attesa che la situazione si calmi, che ci dicano che qualcosa è cambiato e che possiamo riprendere la nostra “normalità”. Ma oggi, finalmente, qualcosa è cambiato !!!!! Davvero!!! Certo, leggermente, ma è cambiato. Ci hanno detto che possiamo iniziare ad uscire, ma con le dovute precauzioni. Il mio primo pensiero è stato quello di rivedere i miei amici non solo virtualmente. All’inizio mi è sembrato strano, abituata al mio “guscio”, protetta e sicura a casa mia. Ma la vita non è certamente questa! Voglio ritrovare le mie abitudini! Allora coraggio: Ripartiamo!!! Per prima cosa ho voluto rivedere “da vicino” le mie migliori amiche: Chiara, Daria e Alessia. Basta incontri virtuali, basta chiacchiere rubate a un cellulare, la vita non è questa! Il cellulare mi è servito, è vero, ma per organizzare l’incontro. Così ieri ci siamo dati appuntamento a piazza degli Artisti con Alessia e Daniele. Appena scesa di casa avevo una strana sensazione, mi sentivo estraniata e non era certo la mascherina che portavo sul viso. Mi tremavano le gambe, come se stessi facendo qualcosa di nuovo, mai fatto prima. Eppure quella era la strada che percorrevo ogni mattina per andare a scuola, quelli erano i palazzi che vedevo sempre, perché mi sentivo così? La forza l’ho avuta proprio pensando ai miei amici che erano lì ad aspettarmi e così sono andata avanti. Prima piazza Immacolata, poi piazza Medaglie d’Oro e poi piazza degli Artisti. Ma quanta strada avevo percorso? Mi sembrava di non arrivare mai…e finalmente li ho visti! Il cuore ha cominciato a battermi forte, ma poi ho capito che loro si comportavano in modo scherzoso come sempre e allora….. ho fatto finto di non conoscerli, tanto per ridere in po’. In un attimo la “normalità” era tornata, il nostro modo di divertirci era lì, di fronte a me. Amico mio, presto ti racconterò altre novità. Ma ora ti devo salutare! La vita mi sta aspettando!