Durante le Scuole Medie ho passato un periodo molto particolare e difficile. Il solito periodo di transizione, lo definiscono. Ero ancora troppo piccola e fragile per superare da sola determinate situazioni. Fino alle Medie mi sono sempre sentita la figlia perfetta: brava a scuola, gentile, ubbidiente, intraprendente ed educata. Mi sentivo apprezzata da tutti. Questa mia autostima iniziò a retrocedere lentamente quando iniziai a notare, anzi ad accettare, che si stavano creando dei gruppetti nella classe. E io non facevo parte di nessun gruppo. Non riuscivo a sopportare quella situazione, non capivo cosa non avessi io e che avessero le altre. Dall’asilo fino alle Elementari avevo sempre avuto le mie amicizie strette. Alle Medie tutto era scomparso. L’unica cosa su cui puntavo era la scuola. Vivevo giornate grigie, piene di pensieri e paranoie. Le preoccupazioni e le paure mi divoravano nel silenzio. E mentre i miei occhi spenti attiravano l’attenzione di mia madre, io mi mostravo felice con tutti. Ad un certo punto non volevo più tornare a scuola. Mi vergognavo di essere un’esclusa. Mi vergognavo di non avere amici. Mi vergognavo di essere quello che ero diventata. A casa ero sempre nervosa e non mi svagavo mai. Cercavo di giustificarmi con mamma per il fatto che non uscivo, così da sentirmi meno sola e isolata. Ad un certo punto iniziai pallavolo. Non l’avevo mai praticata. Era una cosa nuova. Questo sport mi ha illuminato le giornate, mi ha veramente aiutata a ritrovare me stessa e a riacquistare un po’ di coraggio, mi ha aiutato a socializzare, a confrontarmi e soprattutto mi ha fatto sentire parte di un gruppo. Nonostante ogni giorno dovessi affrontare l’esclusione in classe, ero contenta perché frequentavo costantemente gli allenamenti e in poco tempo sono diventata una delle più bravine. Non so come avrei fatto senza la pallavolo. Ormai fa parte della mia vita, come fanno parte della mia vita tutte le persone che ho conosciuto giocando. Si sono create davvero delle belle amicizie. Ovviamente non è tutto rose e fiori: ci sono giorni no, paure, fragilità, scelte e sacrifici. La nostra vita è piena di misteri. E proprio per questo è bella.