//Caro Andy Warhol, il futuro è già qui

Caro Andy Warhol, il futuro è già qui

di | 2018-11-23T00:22:53+01:00 18-11-2018 18:49|Alboscuole|0 Commenti
di Lorenzo Costantino (classe IV E) – Il  grande Andy Warhol, artista della Pop Art, nel marzo 1968  a Stoccolma, per il catalogo di una mostra al Moderna Museet, scrisse: “Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti”, prevedendo che nel futuro ognuno avrebbe avuto il suo momento di popolarità. Certamente  non immaginava in quale misura il tempo gli avrebbe dato ragione. Purtroppo l’artista morì nel 1987, molto prima dell’avvento, o meglio della massiccia diffusione, di tante tecnologie che ci permettono quotidianamente di mantenere contatti, più o meno utili, con il resto del mondo. All’epoca del pop artist, in televisione, al cinema e sui giornali apparivano solo i grandi attori americani o nazionali, quelli che tutti conoscevano e consideravano quasi degli eroi, amati e invidiati allo stesso tempo. Oggi, anche la gente comune, vuole vivere la propria vita su un palcoscenico, forse perché stanca di potere solo ammirare la vita dei  cosiddetti VIP. Il sogno di ogni adolescente e preadolescente, all’interno della società attuale, è sicuramente quello di acquisire notorietà e fama. Sostanzialmente, la fama è un concetto astratto, ma sappiamo bene che chi è desideroso di raggiungerla cerca la popolarità, ponendo la propria persona  in una situazione di rilievo all’interno della comunità in cui vive. Per quanto riguarda i giovani, la massima aspirazione è sicuramente quella di ottenerla grazie a un talento naturale o con un percorso di allenamenti. Saper suonare uno strumento, possedere delle ottime abilità canore, così come  una conformazione fisica adeguata e essere bravi in un determinato sport, sono qualità che fanno sognare coloro che le posseggono. E’ noto che ci sono giovanissimi sportivi , appena maggiorenni, ma talvolta anche minorenni, che riescono a raggiungere altissimi risultati per quanto riguarda lo sport di appartenenza. Ciò che ne consegue è un improvviso e inaspettato aumento del successo, con conseguente esaltazione della figura dell’atleta a livello nazionale se non, addirittura, mondiale. Questo fenomeno è aumentato in modo sproporzionato nei tempi moderni con l’avvento dei social network, che rendono sicuramente molto più semplice la diffusione delle proprie immagini e dei propri successi. Tali social network hanno creato nell’ultimo decennio numerosissime nuove attività, trasformate poi in vere e proprie professioni. Infatti sono sorte delle figure che hanno saputo sfruttare a pieno le potenzialità; è il caso degli Youtubers, che, attraverso video di qualsiasi genere ed ambito, hanno raggiunto una grande notorietà ed oggi sono seguiti da milioni di persone; o dei fashion-blogger, che vengono pagati per pubblicare foto sui social, dove indossano capi di abbigliamento delle più grandi marche mondiali. Per tali motivi, non a caso, queste persone vengono anche definite influencers, poiché hanno un seguito di pubblico più o meno ampio, insomma di un popolo di consumatori di cui  influenzano i comportamenti di acquisto in ragione del loro carisma e della loro autorevolezza rispetto a determinate tematiche o aree di interesse. Il raggiungimento della celebrità è però un obiettivo non solo adolescenziale. In grande numero sono, infatti, anche gli adulti che decidono di iscriversi a Reality e Talent Show, che ogni anno vengono proposti dalle  reti televisive. Queste situazioni, per i concorrenti, rappresentano un vero e proprio trampolino di lancio nel mondo dello spettacolo. Assistiamo, talvolta con grande sconcerto, che chi ha una personalità apprezzata dal pubblico riesce a farsi strada nella scena “trash” dello spettacolo per un tempo più o meno lungo; mentre per tutti gli altri vi è un successo alquanto effimero. Se davvero si è dimostrato “profetico”  Andy Warhol, prevedendo 15 minuti di gloria per ognuno di noi, dobbiamo essere in grado di dare a questo quarto d’ora la giusta luce. Tenendo presente che non dobbiamo vivere la nostra vita come una recita continua su di un palcoscenico, occorre avere il coraggio di coltivare i nostri interessi, le nostre passioni e le nostre amicizie al di fuori della rete,  smettendo di essere automi che seguono la massa. Il quarto d’ora di notorietà può essere raggiunto in altri modi, uno di questi è riflettere attentamente su quanto detto e poi, ognuno di noi troverà dentro di sé il significato da attribuire ai 15 minuti di “fama” che gli spettano, perché la vita, quella vera, è altrove e bisogna rendersene conto.